I Popolari per l’Italia lasciano la maggioranza. A comunicarlo in una nota è il senatore del gruppo Gal, Mario Mauro, presidente dei Popolari per l’Italia. “Il direttivo nazionale del partito dei Popolari per l’Italia ha deliberato in data odierna l’uscita dalla maggioranza che sostiene l’attuale governo. Riforme non condivise, condotte in modo improvvisato ed approssimativo, con una improvvida esaltazione del carattere monocolore dell’Esecutivo – scrive Mauro nella nota – sono alla base di una decisione che è innanzitutto un giudizio definitivo su una gestione politica che sta tenendo in stallo l’Italia, la sua economia e il suo bisogno di crescita”.
Un addio indolore per Matteo Renzi visto che i Popolari per l’Italia contano tra le loro fila solo 3 membri. Anzi due. Perché il mini partito oggi si è spaccato. Angela D’Onghia, sottosegretario all’Istruzione, ha deciso di non seguire Mauro e l’altro suo collega Tito Di Maggio . “Mi sono dimessa dai Popolari per l’Italia, c’è pure stata una comunicazione scritta. Ora non faccio parte di alcun partito” afferma D’Onghia all’Adnkronos. “Se resterò lo deciderà il governo, la mia intenzione è di continuare a lavorare per il bene del Paese, se poi sarà dentro o fuori dall’esecutivo vedremo”. Stesse parole usate dal suo omologo alla Difesa e collega Domenico Rossi.
Dietro l’addio di Mauro potrebbe celarsi una manovra di avvicinamento al neo gruppo dei Conservatori di Raffaele Fitto costituitosi oggi in Parlamento.
Zanda: “Non cambia nulla”
“Tanto rumore per nulla”. Il capogruppo del Pd al Senato Luigi Zanda scomoda Shakespeare per commentare l’uscita dalla maggioranza dei senatori Mauro e Di Maggio e assicura che “Al Senato i numeri non cambiano. Andremo avanti con la stagione delle riforme. I senatori che hanno annunciato il loro passaggio all’opposizione – aggiunge – già da molti mesi votano contro il governo”.