Guerra civile Ucraina: filorussi confermano il referendum di domenica
In Ucraina, nelle regioni russofone orientali, si continua a combattere: l’operazione anti-terrorismo condotta dalle forze del governo di Kiev si sta concentrando in particolare su Slovyansk, dove sono state usate armi pesanti ed elicotteri; “i combattimenti sono cominciati all’alba e sono ancora in corso – ha dichiarato un portavoce dei miliziani riferendosi alla battaglia ingaggiata per il controllo di una torre per le trasmissioni televisive – siamo sotto il fuoco di ogni tipo di armi. Uno dei nostri posti di blocco a Andriyivka (un villaggio alla periferia di Slovyansk) è appena stato attaccato e molto probabilmente alcune persone sono rimaste ferite, ci sono stati problemi con la loro evacuazione “
La notizia più importante di oggi è il rifiuto, da parte dei filorussi, di rinviare il referendum, previsto per l’11 Maggio, che presumibilmente confermerà l’autonomia delle regioni sudorientali dell’Ucraina, più o meno sul modello della Crimea – ieri Putin aveva chiesto ai sostenitori della federalizzazione dell’Ucraina di rinviare la tornata elettorale in modo da favorire il dialogo innanzitutto inter-ucraino; per dare il “buon esempio”, sempre ieri, Mosca aveva annunciato il ritiro delle sue truppe dal confine con il territorio di Kiev, prontamente smentito dai vertici della NATO.
Anche se i miliziani decidessero di rinviare il referendum, il capo dello Stato ucraino Turchynov d’accordo col premier Yatseniuk, ha comunque assicurato che non verrà interrotta l’offensiva contro l’insurrezione e in nessun modo si intavoleranno trattative con i “ribelli”: “siamo pronti a discutere con i rappresentanti delle amministrazioni locali, con gli attivisti pubblici e gli imprenditori delle regioni di Donetsk e Lugansk, ma gli Stati civilizzati normalmente non parlano con criminali armati con mani sporche di sangue” – da parte sua, la Russia, non riconoscerà la legittimità delle elezioni del 25 Maggio se non verrà fermata la repressione punitiva ai danni dei filorussi e se non verrà scelta la via del dialogo nazionale.
Il governo tedesco ha definito “costruttiva” la posizione di Putin, aprendo uno spiraglio diplomatico in vista di una, a dire il vero sempre più lontana, Ginevra2 sulla questione ucraina. Le dichiarazioni di un portavoce di Lady Ashton, capo della politica estera UE, invece – i referendum proposti dai separatisti “non hanno nessuna legittimità democratica” e possono solo “peggiorare la situazione”, per cui “non si devono tenere né l’11 Maggio né mai” – hanno nuovamente acuito la tensione tra Russia e Occidente.
Guglielmo Sano