Colombia: sembra che, dopo 3 anni, i colloqui di pace stiano volgendo al termine. Governo e FARC si accordano sulla creazione di una “Commissione per la verità”.
Colombia: la “Commissione per la verità”
“Il governo nazionale e le FARC, una volta che sarà firmato un accordo definitivo, hanno deciso di creare una Commissione per la verità che si ponga come obiettivo il raggiungimento di una pacifica convivenza, in modo che non si ripeta più quanto accaduto finora” con queste parole il mediatore cubano Rodolfo Benitez ha commentato la creazione di un organo extragiudiziale, imparziale e indipendente che dovrà sovrintendere alla normalizzazione delle tensioni che attraversano la Colombia.
Nonostante la recente escalation di violenza, i rappresentanti di guerriglieri e governo sono riusciti a traghettare i colloqui verso un approdo sicuro; come ha poi precisato Benitez, a margine dell’ultimo incontro tra le parti in conflitto, “sia il governo di Bogotà sia le FARC si sono impegnate a contribuire all’accertamento e al chiarimento della verità”, violazioni dei diritti umani comprese.
Durano da quasi 3 anni i colloqui di pace tra governo colombiano e guerriglieri delle FARC: in questo lasso di tempo i combattimenti non si sono mai totalmente fermati. Il conflitto tra autorità centrali e movimento rivoluzionario ha causato oltre 220mila morti in circa mezzo secolo.
Colombia: i problemi della riconciliazione
Giusto qualche mese fa, precisamente a marzo, la situazione sembrò prendere la piega giusta: il presidente colombiano Santos aveva accettato di fermare i bombardamenti contro le postazioni FARC a fronte dell’annuncio di un “cessate il fuoco” unilaterale da parte dei vertici dello stesso esercito rivoluzionario. Tuttavia, il mese successivo, l’uccisione di 10 soldati determinò la ripresa dei bombardamenti che, nelle ultime settimane, ha causato la morte di almeno 40 guerriglieri.
Per l’ennesima volta di fronte a un bivio, stavolta, i colloqui hanno subito un’accelerazione. Infatti, le parti hanno raggiunto un accordo parziale su 3 dei 5 punti caldi: traffico di droga, riforma agraria e, soprattutto, futuro politico delle FARC. I due punti rimasti in sospeso riguardano la smobilitazione della struttura militare dell’esercito irregolare e il risarcimento per le vittime del conflitto.
La Commissione avrà il compito di sbloccare le criticità legate a quest’ultimo punto: formata da rappresentanti di governo, FARC e organismi internazionali indipendenti in misura eguale, potrà acquisire informazioni necessarie a chiarire gli eventi (violenze, violazioni dei diritti umani) senza coinvolgere la magistratura e, quindi, senza trasformare la riconciliazione in un “processo” contro le FARC. Mentre si aspetta il raggiungimento dell’accordo definitivo, si cerca di capire in che modo, nel caso in cui venissero accertati crimini di guerra e gravi violazioni dei diritti umani come probabile, saranno perseguiti i responsabili.