Matteo Renzi è tornato sul luogo del “delitto”, Genova e la Liguria, e in occasione dell’evento “La Repubblica delle idee” presso il Teatro Carlo Felice, ha parlato con Ezio Mauro – direttore del quotidiano fondato da Eugenio Scalfari – dello stato del Paese: regionali, scuola, riforme, corruzione e ovviamente Mafia Capitale, gli argomenti trattati.
“Mi dispiace per la Liguria ma non c’è partita: numericamente il Pd ha vinto e il Pd ha il consenso nel paese che non ha nessuna sinistra europea ha”, ha esordito il premier, commentando la disfatta di Lella Paita e del Pd alle regionali. “Se ha sbagliato ha sbagliato il Pd e se ne deve fare carico il Pd – ha aggiunto – da parte mia non sentirete mai una parola contro la Paita”.
“Sicuramente il Pd deve fare una riflessione e ben venga. Ma cosa c’è fuori dal Pd? La Coalizione sociale, il Podemos italiano, Pastorino… Fuori dal Pd c’è Salvini ed il centrodestra. Per essere argine all’antipolitica – ha proseguito Renzi – dobbiamo darci una smossa ma essere consapevoli della situazione”.
Secondo Renzi “al nord la partita è molto aperta”, il Pd “non è fuori gioco”, ma la vera sfida si giocherà al sud: “Se falliamo al sud è colpa solo del Pd ecco perché la svolta in Campania è cruciale”.
Renzi: “Nessuna legge ad personam per De Luca”
Renzi ha poi escluso l’eventualità di interventi ad hoc per sanare la posizione amministrativa di De Luca in Campania: “L’epoca delle leggi ad personam è finita”, sottolinea il premier, secondo il quale la vicenda del neogovernatore campano rappresenta senza dubbio “una contraddizione, non c’è dubbio”.
“C’è una cosa su cui mi mangio le mani: abbiamo approvato la legge anticorruzione, dopo l’impegno preso con i lettori di Repubblica. Poi la legge sul falso in bilancio, quella sui reati ambientali, l’autoriciclaggio, la prescrizione. Abbiamo fatto tutto questo e abbiamo dato l’impressione di timidezza. Abbiamo avuto un enorme problema di comunicazione”. Renzi ci ha tenuto però a precisare che “De Luca in Campania non è condannato per camorra”.
Renzi: “C’è una sinistra che fa vincere la destra”
Immancabili le stilettate alla sinistra radicale: “C’è sempre una sinistra che si ritiene più a sinistra dell’altra e che fa vincere la destra”, ha detto il premier. Renzi si è difeso dall’accusa di aver messo all’angolo la minoranza del suo partito, sia sull’Italicum che sulla riforma del lavoro: “Dopo anni di rinvii arriva il momento in cui, se hai coraggio, fai le cose, altrimenti non sei credibile. Le nostre riforme sono molto più di sinistra di quello che sostiene la sinistra, che non le ha fatte”. “Cosa c’è di più di sinistra di una legge che consente a un precario di avere il mutuo, le ferie?”, ha incalzato Renzi.
Scuola, Renzi: “Qualcosa non ha funzionato. Colpa mia”
Sulla scuola il premier ha ammesso che “qualcosa non ha funzionato. Il colpevole sono io. Riaprirò la discussione”. “Rimetteremo mano al testo. Ma non cederemo a chi si crede intoccabile. Le priorità sono due: risorse per l’edilizia e stop basta alle classi pollaio”, ha aggiunto.
Mafia Capitale, Renzi: “Problema non si risolve in un anno”
Sugli sviluppi dell’inchiesta di Mafia Capitale: “Mi vergogno quando leggo quelle intercettazioni. E’ inaccettabile. Ma bisogna saper distinguere tra giustizia e giustizialismo. Una cosa è dire che il Pd deve fare i conti con se stesso e non ricordare che il Pd romano è stato commissariato, che a Ostia le ruspe contro l’illegalità le abbiamo usate noi”. Piena fiducia, comunque, a Castiglione, il sottosegretario indagato dalla procura di Catania sull’appalto per la gestione del Cara di Mineo: “Io ho anche avuto un padre indagato qui a Genova. Ho cinque sottosegretari con avvisi di garanzia. Ma ho giurato sulla Costituzione: un cittadino è innocente fino a sentenza definitiva”.
“Potevamo far di più? – si chiede il premier – Sì, ma la strada che stiamo seguendo mi sembra quella giusta, a partire dall’autorità anti-corruzione di Raffaele Cantone in giù. Sapendo che il problema non si risolve in un anno: è la battaglia che voglio fare. Casa per casa, porta a porta”.
Renzi: “Reddito di cittadinanza? Incostituzionale”
A proposito dell’economia, Renzi ha detto che è presto per cantare vittoria: “No, non siamo ancora fuori dalla crisi. Lo saremo quando recupereremo un posto di lavoro in più rispetto a quelli che abbiamo perso. Solo in quel momento dirò che siamo fuori dalla crisi. La crescita ce l’hai solo se torna il lavoro”.
Bocciatura per la proposta Cinquestelle sul reddito di cittadinanza: “Secondo me si tratta di una misura incostituzionale. L’idea che siccome sono cittadino ho diritto a un reddito è sbagliata. Dobbiamo ritornare allo spirito dei nostri padri: a costruire una comunità in cui tutti possano avere un lavoro”.