Referendum per uscire dall’euro, M5S deposita 200 mila firme in Senato
Il MoVimento 5 Stelle, ormai alle prese con il reddito di cittadinanza, sembra non aver perso entusiasmo per le “vecchie” battaglie, come quella per l’uscita dell’Italia dall’euro.
Il Movimento ha infatti depositato in Senato le duecentomila firme necessarie per cercare di avviare la legge di iniziativa popolare per un referendum consultivo sull’euro. Le firme saranno consegnate anche al presidente del Senato, Pietro Grasso.
Dopo l’annuncio sul blog, Beppe Grillo ha spiegato che: “subito dopo la consegna delle firme i parlamentari M5S presenteranno la legge per la discussione e il voto in Aula”. Obiettivo è arrivare al referendum a fine anno, o al massimo gennaio 2016.
Referendum sull’euro: consegna delle firme in Senato http://t.co/vcaSX3w8Nn
— Beppe Grillo (@beppe_grillo) 8 Giugno 2015
Referendum consultivo
Il referendum sarebbe però soltanto consultivo e non abrogativo, perché – come recita la carta costituzionale all’art. 75 – è vietato sottoporre a referendum abrogativo le leggi di autorizzazione a ratificare trattati internazionali. Per questo motivo, nonostante il peso “politico” di un’eventuale adesione (o rigetto) di massa rispetto alla proposta del M5S; la decisione dell’elettorato non avrebbe alcun valore vincolante per le istituzioni. Al tempo stesso, inoltre, la Costituzione italiana vieta i cosiddetti “referendum propositivi”, che (come succede per esempio in Svizzera) vincolano l’attività del legislatore al parere espresso dai cittadini mediante la consultazione popolare.
Grillo contro Obama
“Putin circondato. Qualcuno fermi immediatamente il Premio Nobel per la Pace Barak Obama”. Lo scrive Beppe Grillo in un tweet con cui rilancia un post sul suo blog firmato dal deputato M5S Manlio Di Stefano. “C’è qualcosa di perverso in ciò che sta accadendo a livello internazionale – scrive dunque il grillino sul blog del leader M5S – Mai, dal Kosovo ad oggi, abbiamo avuto una guerra in corso così vicina al cuore dell’Europa ma pare che a nessuno importi. L’Ucraina è stata prima violata con un vero e proprio colpo di Stato ad opera dell’Occidente, poi si è rimpiazzata la sua amministrazione con una vicina agli Usa e, adesso, la si vuole trasformare in una base Nato per lanciare l’attacco finale alla Russia”. “Ieri Obama ha rilasciato dichiarazioni molto preoccupanti in cui annunciava una maggiore militarizzazione dell’est Europa ma voglio ricordarvi tutto ciò che è già stato fatto per inasprire i rapporti e portarli sulla soglia di una nuova guerra mondiale. Dopo una prima fase denominata ‘Noble Jump’ – prosegue Di Stefano – tenuta nel mese di aprile in Polonia con la partecipazione delle forze tedesche e italiane, di recente c’è stata una seconda esercitazione in Scozia, chiamata ‘Joint Warrior’, che, come ammesso dalla Nato, è stata la più grande esercitazione navale mai realizzata”.
Ilaria Porrone