Tasi Imu 2015 scadenza: si avvicina il 16 giugno data entro la quale venti milioni di famiglie italiane dovranno versare al Fisco la prima rata della Tasi, tassa comunale sui servizi indivisibili, mentre i proprietari delle 70mila abitazioni di lusso e i 25 milioni di proprietari di immobili diversi dalle abitazioni saranno chiamati a pagare la prima rata dell’IMU.
Tasi Imu 2015 scadenza 16 Giugno, le entrate previste
Per le casse di comuni e stato si prevedono entrate complessive per circa 12 miliardi, con i 9,7 di Imu e i 2,3 di Tasi previsti. Il calcolo della Tasi e le detrazioni del 2015. Per quanto concerne il calcolo della Tasi, lo stato onde evitare il caos nei conteggi verificatosi l’anno scorso, ha previsto che, quale regola generale, il calcolo vada comunque effettuato tendendo conto delle aliquote del 2014. Sarà tuttavia possibile per il contribuente verificare sul sito del proprio comune o su quello delle finanze, se per il 2015 sono state modificate le aliquote, o se sono state introdotte/modificate le detrazioni: il cittadino allora potrà decidere se pagare in base ai nuovi parametri del 2015 qualora più convenienti. Altrimenti si potrà pagare in base ai valori del 2014 per poi conguagliare a dicembre.
Tuttavia solamente il 15% delle amministrazioni comunali avrebbe già deliberato per il 2015 detrazioni o modifiche delle detrazioni in grado di garantire condizioni di miglior favore. In base alle stime Uil il costo medio complessivo della Tasi sarà di 180 euro con punte di 403 euro in alcune citta di capoluogo.
L’IMU si pagherà anche sui terreni agricoli
Al pagamento della Tasi dovranno aggiungere quello dell’Imu i proprietari delle 70 mila prime case accatastate nelle categorie di pregio. L’unica detrazione prevista per questi immobili è un beneficio di importo pari a 200 euro; tuttavia la somma delle aliquote massime di Imu e Tasi non potrà superare il 6 per mille. I proprietari degli immobili concessi in locazione invece pagheranno interamente l’Imu, ma divideranno con l’inqulino il costo della Tasi, a cui spetterà il pagamento di una quota compresa fra il 10 ed il 30%. L’esenzione per i terreni agricoli invece spetterà solamente per i proprietari di un fondo classificato come totalmente montano dall’elenco dei comuni italiani stilato dall’Istat.