Nella prima visita a Napoli da Presidente della Repubblica Emerito, Giorgio Napolitano rispolvera la questione meridionale.
In occasione del convegno in memoria di Gustavo Minervini, ospitato nel palazzo della fondazione del Banco di Napoli, Napolitano fa notare come gli ultimi esecutivi succedutisi hanno completamente snobbato la questione meridionale. “Delle politiche per il Mezzogiorno non c’è più traccia – racconta Napolitano – sia nel bene che nel male, nelle ambiguità e nelle incompiutezze: non esiste una strategia per lo sviluppo del Mezzogiorno“. Parole pesanti quelle di Napolitano che bacchettano anche l’attuale governo e Renzi, rei, secondo Napolitano, di non aver dedicato nessun Ministero o sottosegretario al Mezzogiorno e al suo sviluppo.
Napolitano e l’impegno a favore del sud
L’impegno di Napolitano, napoletano di nascita, per il sud non è una novità. Proprio lui, infatti, portò Minervini in Parlamento 36 anni fa, e più volte, da Capo dello Stato, ha lanciato moniti e appelli per un maggior impegno per Napoli e il Mezzogiorno e il suo sviluppo, senza il quale “non c’è salvezza e sviluppo nemmeno per il resto dell’Italia“. Su Napoli l’ex Capo dello Stato rimpiange i tanti “progetti dissolti” e le innumerevoli occasioni sprecate, e ha colto l’occasione per appellarsi alle forze “intellettuali e civiche della città per rilanciare la città“.
Al convegno era presente anche Rodotà che ha ricordato come Minervini ha salvato Napoli dal dissesto finanziario e, dopo aver raccontato di come lesse la lista dei mille iscritti alla P2 durante una seduta in Parlamento, si è detto convinto che Minervini, “fosse ancora in vita non si risparmierebbe sulle criticità, e sarebbe ancor più malinconico vedendo i molti aspetti della condizione materiale di Napoli, e di molti aspetti della sua vita civile“.
Francesco Di Matteo