Alitalia vuole volare alto, anche con la presentazione del nuovo logo della compagnia. Con la comproprietà di Etihad – 49% del pacchetto azionario – si è abbandonato lo stemma del 2005, approdando verso un restyling neanche troppo marcato. Ed è sullo scorso logo che si è rinfocolata la polemica: il costo dello studio del design sarebbe stato di 520 mila euro, proprio dieci anni fa, in un periodo di grave crisi economica per la compagnia.
Centinaia di migliaia di euro per il logo di Alitalia
È così, il rendering di Alitalia del 2005 è costato migliaia di euro, solamente per inclinare la A ed usare un verde più scuro, considerato maggiormente elegante. Ieri lo ha ripetuto anche Giornalettismo ripercorrendo la storia del brand italiano, partendo dal concorso bandito già dal 1946. I soldi sarebbero stati spesi per “pagare la consulenza sull’ammodernamento del marchio”.
Come ha riportato Gianni Dragoni sul Sole24Ore, l’allora presidente Berardino Libonati avrebbe confermato i costi, che sarebbero stati spalmati su un anno, dal 2005 al 2006: “Il nuovo logo è stato introdotto nel 2005 sulle macchine per il check-in veloce di Fiumicino ed è risultato più apprezzato dai clienti Alitalia; è stata effettuata un’analisi, con un gradimento complessivo che è passato da 56,9 al 61% degli intervistati dalla ricerca Gpf e associati”. Una spesa folle se si pensa ad oggi e a tutte le vicende che ha dovuto passare la ex compagnia di bandiera. Per non dimenticare: il popolo italiano per Alitalia ha speso ben 7,4 miliardi di euro.
L’ultimissimo restyling
Solamente dopo dieci anni, cambia la livrea storica. Dopo 46 anni scompare dalla fusoliera la tradizionale banda verde, la linea degli aerei sarà dominata dalla grande scritta Alitalia. Questo sarà il marchio della compagnia, che con il nuovo presidente Luca Cordero di Montezemolo e con l’amministratore delegato di Etihad James Hogan, si punterà a fare di nuovo grande Alitalia.