È un Antonio Pennacchi a tutto spiano quello intervistato da Il Fatto Quotidiano. Lo scrittore ha sparato a zero – controcorrente – sulla questione di mafia capitale ed ha dato un giudizio estremo sul Governo Renzi.
L’Inchiesta Mondo di Mezzo è solo un polverone, secondo Pennacchi. “Ho visto le cifre. Sono ridicole. Non ci credo. Le cifre guadagnate dai presunti corrotti non mi convincono. Sono irrisorie. Il gioco non vale la candela. Da quando in qua la gente si vende per 20.000 euro? Tre anni fa c’era Fiorito. Ora questi. I grandi vecchi non esistono. In Italia c’è solo un gran casino che non capisco più come prima”, afferma lo scrittore ex fascista e poi ex maoista. Continua, quindi, sullo scandalo che ha travolto la destra e la sinistra capitolina: “mi lascio coinvolgere il meno possibile dal rumore. Che mi pare l’inchiesta faccia tanto rumore, però poi i fatti sò pochi”.
Pennacchi contro i magistrati
Quindi aggiunge: “‘sti c***o di magistrati a me m’hanno un po’ rotto i coglioni. Perché non vanno a chiedere a Salvini, a Maroni e alla Lega quanti miliardi ci sò costate quote latte e Alitalia? Anni fa Air France era disposta a comprarla sanando i debiti. La Lega non voleva perché teneva a Malpensa con tutti i cazzabubbi che sappiamo. Il problema dell’Italia non sono le cooperative di Roma”. Poi sostiene che in una città come Roma “le cooperative ci devono stare. Qualcuno certi lavori li deve fà. Qualcuno le mani se le deve sporcà”. Uno sdoganamento in pieno stile.
Pennacchi contro Renzi
Ultima bordata all’esecutivo guidato da Matteo Renzi. Così Pennacchi: “Il governo? Ma se sò 4 dilettanti allo sbaraglio. ‘Sto casino della Liguria se lo potevano risparmià e invece? No, arrivano questi che non hanno letto un libro e pensano di rifondare il mondo dimostrandosi incapaci persino di mediare con D’Alema”.
Daniele Errera