Dopo la pubblicazione della lista degli impresentabili a ridosso dalle elezioni regionali il caso che investe Rosy Bindi in quanto presidente della Commissione Antimafia è tutt’altro che chiuso. Infatti il deputato socialista Marco Di Lello segretario dell’ufficio di presidenza dell’Antimafia, in un’intervista a L’ultima Ribattuta torna sull’argomento e annuncia battaglia.
Alla domanda se le chiederanno di dimettersi, Di Lello risponde: “Le chiederemo di assumersi fino in fondo le sue responsabilità. D’altra parte c’è un dato di fatto purtroppo indiscutibile: è venuto meno il rapporto di fiducia, suo nei confronti dell’Ufficio di Presidenza della Commissione e mio e di buona parte dell’Ufficio di Presidenza nei suoi riguardi”.
Di Lello: “Bindi ha sbagliato nel merito e nel metodo”
“Ultimamente la Bindi si muove in assoluta autonomia. Ma dovrà rispondere delle sua azioni già nel corso dell’ufficio di Presidenza e, se non ci sarà una risposta, glielo chiederemo in Commissione. Prevedo un incontro ‘molto animato'”. Secondo Di Lello, “l’inserimento di quei nomi nella lista, oltre che confliggere con la presunzione di non colpevolezza, sancita dalla nostra Costituzione, vìola quanto previsto nel codice. Per cui credo che si sia sbagliato due volte: nel metodo e nel merito. Visto che la presidente Rosy Bindi ha scelto di intraprendere questo percorso in assoluta solitudine, vorrà dire che in assoluta solitudine ne dovrà rispondere”.
Pd porterà documento su mancato rispetto del codice
Il capogruppo del Pd in Antimafia Franco Mirabelli si appresta a portare alla riunione plenaria della commissione convocata da Rosy Bindi per stasera alle 20 un documento in cui si lamenta il mancato rispetto del complesso delle norme del codice di autoregolamentazione dei partiti nell’ambito della vicenda impresentabili. Lo si apprende da fonti parlamentari. Il documento, che verrà anche illustrato alla riunione dei commissari Pd convocata per stasera a ridosso dell’Antimafia, tra le altre cose fa riferimento al mancato rispetto delle norme del codice relative alla previsione di una istruttoria preventiva necessaria per definire i requisiti richiesti ai singoli candidati. Sulla questione, dal momento della presentazione della lista degli ‘impresentabilì fino alla riunione di ieri dell’Ufficio di presidenza dell’Antimafia, c’è stata una accesa polemica tra la presidente Rosy Bindi e alcuni commissari, anche del Pd.