Putin: il Presidente russo in Italia per visitare Expo, ma l’obiettivo è trovare alleati contro le sanzioni. Intanto, Schulz ammette gli errori sull’Ucraina.
Putin: visita ad orologeria
L’escursione italiana di Vladimir Putin arriva il giorno dopo una riunione del G7, da cui la Russia è stata esclusa, e due settimane prima di una riunione dei primi ministri e capi di stato dell’Ue che potrebbe decretare una nuova tranche di sanzioni contro Mosca. Quale miglior posto, per rilanciare rapporti costruttivi con l’Occidente, se non il paese con il quale “esistono stretti rapporti da oltre 500 anni”? In visita all’Expo di Milano, il presidente russo ha incontrato il premier Matteo Renzi.
Putin ha subito ricordato, in occasione della giornata dedicata alla Russia dall’esposizione universale, che “siamo stati tra i primi a sostenere la candidatura dell’Italia” e a “completare il nostro padiglione di oltre 4mila metri quadrati”.
Putin: Schulz ammette gli errori
D’altra parte, i rapporti tra Russia e Ue continuano a essere tesi, sempre più tesi. Soprattutto dopo le dichiarazioni di Germania e Regno Unito che spingono per il varo di nuove sanzioni contro Mosca. A tal proposito, anche se pensa che “non ne abbiamo bisogno”, Martin Schulz, Presidente del Parlamento Ue intervistato dal Corriere della Sera, ha precisato che “finché un progresso non sarà raggiunto le sanzioni devono continuare”.
Secondo Schulz è chiaro che dietro i ribelli dell’est ucraino si celi Mosca, invece, “è davanti agli occhi di tutti” l’illegalità dell’annessione della Crimea. Tuttavia, “non è interesse di alcuno, ora, addentrarsi in uno scaricabarile senza sbocco”, visto che anche l’Europa ha commesso degli evidenti errori: “prima del vertice di Vilnius sulla Partnership Orientale nel novembre 2013, e subito dopo l’annessione della Crimea, quando ha chiaramente mancato degli strumenti strategici e politici sufficienti per rispondere a una sfida geopolitica maggiore. E in Ucraina, alcune scelte politiche subito dopo la rivoluzione di Maidan avrebbero potuto essere più meditate, più mirate a un programma inclusivo”.