Sondaggio Piepoli: dopo le regionali il PD perde ancora terreno, bene invece le opposizioni di Lega Nord, M5S e Forza Italia (08/06)
Questa volta è Affaritaliani.it a diffondere il primo sondaggio Piepoli dopo le elezioni regionali. L’effetto elezioni tende sempre ad amplificare, o comunque a seguire, le variazioni riscontrabili dai dati dell’ultima tornata elettorale. Questo avviene generalmente per due ordini di motivi: il primo è che la parte più indecisa degli intervistati tende a spostarsi sul “carro del vincitore”, l’altra è che gli stessi istituti possono effettuare una ponderazione delle risposte proprio sulla base dei risultati, al fine di riallineare il proprio campione a seconda dei consensi ottenuti, gli unici che contano realmente; si tratta infatti dell’unico appiglio che ha il sondaggista per un riscontro della bontà del suo lavoro.
Sondaggio M5S Lega e Forza Italia crescono i partiti di opposizione
Fatta questa premessa, vediamo il consenso per le principali forze politiche italiane nella rilevazione dell’8 giugno 2015. Resta primo partito, seppur in calo di un punto percentuale rispetto al 25 maggio, il PD guidato da Matteo Renzi, che si stima possa valere il 36%. Provano ad avvicinarsi ad essa le opposizioni in crescita: il Movimento 5 Stelle è oggi al 22% (+0,5) e la grande affermazione della leghista nelle regioni centro-settentrionali si ripercuote anche in questo sondaggio, perché la Lega Nord di Salvini passa dal 15,5% al 16,5%. Si consolida anche Forza Italia, al 10,5% (+0,5). Va notato che l’Istituto Piepoli già dallo scorso dicembre aveva rilevato il sorpasso della Lega su Forza Italia, mentre altri istituti (come SWG) hanno continuato sino a maggio a sottodimensionare la forza padana rispetto a quella di Silvio Berlusconi. Queste quattro sono dunque le liste che hanno un consenso a due cifre: in caso di ballottaggio, stando alla legge elettorale Italicum applicabile però solo dal luglio 2016, si fronteggerebbero il PD e il Movimento 5 Stelle, con esiti non del tutto scontati.
Intorno al 4%
Passando alle forze più piccole che entrerebbero in parlamento, Fratelli d’Italia – Alleanza Nazionale risulta stabile al 4% mentre Sinistra Ecologia Libertà perde leggermente terreno e si situa al 3,5% (-0,5). Altri partiti di centrosinistra complessivamente contano l’1%.
Non entrerebbe invece in parlamento la coalizione di Area Popolare (NCD/UDC) che si ferma al 2,5%. Sommando poi tutte le altre liste che potrebbero presentarsi, esse coprono il 3,5% degli elettori, in lieve calo rispetto al 4% riscontrato precedentemente.