“Il mio nemico è stato il Pd di Roma”. Così il sindaco Marino in un colloquio con Repubblica sulle inchieste di Mafia Capitale.
“Da senatore ero indipendente. Poi mi presentai alle primarie avversario di Bersani e Franceschini. Presi, inaspettatamente, mezzo milione di voti. È un partito che mi ama. Sono i capibastone di Roma che mi odiano”. “Buzzi – dice -, come dannato redento, era piaciuto persino al presidente Oscar Luigi Scalfaro che andò all’inaugurazione della sua cooperativa”. “Perché pensa che il mio vicesindaco Luigi Nieri potesse smascherare il diavolo che era riuscito a truffare Scalfaro?”. Daniele Ozzimo? “Una sola volta Ozzimo riuscì a condizionarmi, quando mi convinse a non cacciare anche il direttore generale dell’ Ama, Giovanni Fiscon. Oggi sono entrambi arrestati”.
“Invece di chiudere Roma per mafia noi stiamo chiudendo Roma alla mafia”, sottolinea. “Lei non ha idea di quanta solidarietà mi arrivi dagli Stati Uniti ma anche dall’Australia”. “All’estero mi applaudono subito, mentre a Roma fatico: quando ho chiuso i Fori alle auto, all’inizio mi fischiavano. Ora pensano che sia stato sempre così”.
Guerini: sia sindaco Marino che Zingaretti baluardi della legalità
“Dobbiamo dire in maniera molto chiara che l’ interesse di Roma è che Marino resti sindaco della città”. Lo dice in un’intervista alla Stampa Lorenzo Guerini, vicesegretario del Pd. “Le situazioni di malapolitica devono essere affrontate con grande determinazione. Non va fatta d’ ogni erba un fascio, ma non è che quanto avvenuto è la fotografia di tutto il Pd romano. La ricognizione fatta con Orfini e Barca mostra che ci sono tanti militanti per bene e tanti circoli che lavorano con passione senza essere l’ elenco delle filiere correntizie. Certo va moltiplicata la prevenzione e bisogna avere grande attenzione ai territori, ma non c’ è un’ emergenza nazionale per il Pd che è un partito sano, abbiamo oltre seimila circoli di gente per bene. Sicuramente schifati da quanto emerso in queste settimane. Poi c’è quanto fatto sul piano delle attività di governo: la legge anti-corruzione, l’ inasprimento delle pene sulla corruzione, il falso in bilancio sono state fatte da questo governo. Il Pd tali questioni le sta affrontando sul serio, altri quando si tratta di decidere vanno da tutt’altra parte”.
“Anche dal quadro che emerge, Marino è stato percepito da alcuni accusati come un ostacolo. È stato baluardo della legalità. E oggi chi dice che si deve dimettere, inconsapevolmente sostiene le posizioni di quelli che lo hanno percepito come ostacolo ai loro disegni”.
“Le valutazioni su eventuali scioglimenti competono agli organi preposti ma io non credo ci siano le motivazioni». Anche Zingaretti, come Marino, “è baluardo della legalità e non si tocca perché loro sono la soluzione del problema e non il problema, come ha detto Orfini. Non ci sentiamo sotto assedio: premesso che non sto parlando della magistratura, l’ azione riformatrice che stiamo realizzando ha scontentato molti settori e ci possono essere resistenze”.
Orfini: Pd era campo di battaglia gruppi di potere
Questa guerra tra bande all’interno del Pd “ci ha messo in difficoltà in passato ed è questa la ragione del commissariamento. C’era un partito balcanizzato in gruppi di potere che pensavano solo a combattere per esse e non a occuparsi dei problemi dei cittadini”.. Lo ha detto il presidente del Pd e commissario del partito romano Matteo Orfini ai microfoni di Radio Anch’io sull’inchiesta di Mafia Capitale. “La mia azione e lo studio di Barca sono finalizzati a radere al suolo ciò che deve essere raso al suolo e ricostruire sul molto di buono che c’è e che è stato preso in ostaggio dalla parte cattiva che ha trasformato il Pd Roma in un campo di battaglia”.
Intervento dell’antimafia, le parole di Bindi
La commissione Antimafia ascolterà Salvatore Buzzi, attualmente in carcere a Nuoro, in occasione di una missione in Sardegna: lo ha detto Rosy Bindi intervenendo a Omnibus. “Il salto di qualità di Buzzi e Carminati c’è stato con la giunta Alemanno. Buzzi è il vero corruttore: è la figura che si presenta con il volto buono, è l’anello di congiunzione dei vari mondi”.
Bindi ha aggiunto che verranno ascoltati anche i partiti e che la Commissione acquisirà, appena verrà consegnata, la relazione della Commissione d’accesso al comune di Roma. “Ci rimettiamo ovviamente alle decisioni del prefetto Gabrielli – ha aggiunto – il Pd di Roma dopo l’inchiesta ha agito con fermezza, sono fiduciosa”. “Il Pd romano è uno dei partiti che non ha ancora interiorizzato che una cosa è il partito, una cosa le istituzioni, una cosa gli affari … è un vecchio vizio. Sicuramente un comitato d’affari c’è – ha aggiunto, rispondendo ad una domanda – anche se alcuni del comitato non si conoscevano tra loro e sicuramente chi conosceva tutti era Buzzi”.
Alemanno chiede elezioni a Roma
“Dobbiamo salvare la politica per fare in modo che si vada a nuove elezioni e venga eletto un sindaco dal popolo”. Lo ha detto l’ex sindaco di Roma Gianni Alemanno ai microfoni di Radio Anch’io sull’inchiesta di Mafia Capitale.