Dopo le polemiche dei giorni scorsi, il governatore della Lombardia, Roberto Maroni, ha inviato questa mattina una nuova lettera ai prefetti per avere dettagli sull’ipotesi del trasferimento di “ulteriori 500 immigrati” in Lombardia, in modo da eseguire i controlli spettanti alla Regione e prevenire in particolare “possibili rischi sulla salute pubblica”.
Nel corso di un’audizione a Montecitorio davanti al Comitato parlamentare di controllo sull’attuazione degli accordi di Schengen, Maroni ha letto la missiva, nella quale viene chiesto ai prefetti di segnalare “le date di arrivo, il piano assegnazione provincia per provincia e le strutture individuate sul territorio regionale per la sistemazione”. “Tutto ciò – è spiegato – per consentire alle Asl competenti di verificare tempestivamente la presenza delle condizioni minime igienico sanitarie, in particolare se si farà ricorso a immobili dismessi”.
Profughi, Maroni: “Regioni Sud ne hanno meno della Lombardia”
L’ex ministro dell’Interno ha poi snocciolato alcune cifre che riguardano la sua regione: “La Lombardia, secondo i dati resi noti dal Viminale e non inventati da me, è la terza regione italiana dopo la Sicilia e il Lazio come presenza di immigrati nelle strutture di accoglienza pari al 9% e in Lombardia vive già un quinto del totale degli immigrati regolari presenti in Italia”.
E ha aggiunto: “La Sicilia è la regione che ne ha di più, secondo il Lazio e terza la Lombardia. Non mi risulta che Lazio e Lombardia siano regioni del sud. Quindi vuol dire che ci sono regioni del sud che hanno meno immigrati della Lombardia”.
Profughi, Maroni: “Riequilibrare distribuzione”
Per Maroni “è impensabile inviare in Lombardia altri migranti, prima di aver riequilibrato la distribuzione su tutto il territorio nazionale. Ai prefetti non ho intimato – ribadisce – ma ho richiesto di sospendere le assegnazioni ai Comuni lombardi, in attesa che il governo individui soluzioni di accoglienza temporanee più eque, condivise e idonee, che garantiscano condizioni reali di legalità e di sicurezza”.
Maroni ricorda che “la presenza straniera stimata in Lombardia al primo luglio dello scorso anno era di 1.279.000 persone pari al 13% della popolazione lombarda, mentre secondo i dati demografici dell’Istat al 1° gennaio del 2014 risultano residenti in Italia 4.922.000 cittadini stranieri pari all’8% della popolazione italiana. È sulla base di queste valutazioni che ho inviato la lettera ai prefetti, considerando il sovraffollamento delle nostre strutture, che sono al collasso”.
Profughi, Maroni: “Ruolo Ue pari a zero”
Se la prende poi con l’Europa, Maroni: “Il ruolo dell’Unione europea – dice – è fondamentale ma sembra che l’Europa non ci senta. Quando il governo ha detto che ‘abbiamo raggiunto l’accordo sull’equa distribuzione’, io mi sono complimentato per essere riusciti ad arrivare a un risultato non raggiunto da noi, fino alla doccia gelata dell’altro ieri. Quindi ruolo dell’Europa zero”.
Profughi, Maroni: “Sospendere Schengen e fermare partenze”
Secondo il governatore lombardo, una soluzione al problema può essere la sospensione degli accordi di Schengen, con il blocco delle partenze: “Renzi deve andare alle Nazioni Unite, prendere il segretario generale e convincerlo, o costringerlo a mandare i Caschi Blu in Libia per fare campi profughi e fermarli lì, questa è la soluzione. Non capisco cosa aspetti il Governo a fare una cosa tanto logica e sensata. È un’operazione di ‘life keeping’, perché si tratta tenere vive le persone in Libia”, ha affermato Maroni a margine dell’audizione.