“L’impatto duraturo della crisi mette in luce le imperfezioni e l’inefficacia dell’architettura dell’Unione economica e monetaria, nonostante alcuni importanti progressi realizzati di recente”, di qui l’ esigenza di rafforzare ulteriormente “le politiche per la crescita a livello dell’ Unione”, “a cominciare da una maggiore integrazione del mercato interno”. Lo afferma il ministro dell’ Economia, Pier Carlo Padoan, in un intervento pubblicato su Repubblica dalla prima pagina.
“Riformare governance europea”
“La crisi ha anche messo in luce il bisogno di riforma della governance economica dell’Europa, che dovrebbe mettere a disposizione dell’Unione monetaria meccanismi di riequilibrio più efficaci e simmetrici. Innanzitutto, i processi di riforma strutturale a livello nazionale devono essere meglio coordinati perchè possano avere ricadute positive anche sugli altri Paesi. Poi occorre un focus specifico sulla dimensione sociale e occupazionale delle politiche strutturali, quale parte del processo di convergenza delle economie dell’Eurozona. È necessario in particolare per i mercati del lavoro, che vanno resi più flessibili ed efficaci così da facilitare l’aggiustamento dell’ area monetaria”.
“Abbiamo bisogno di un sistema europeo di assicurazione contro la disoccupazione ciclica, complementare alla realizzazione delle riforme, cioè tale da rafforzare l’impatto, l’efficacia e gli spillover positivi delle iniziative dei singoli Stati. Un tale meccanismo permetterebbe anche una maggiore convergenza delle istituzioni che regolano i diversi mercati del lavoro, nonchè di attenuare gli spillover negativi in caso di crisi”.
“Il Rapporto dei quattro presidenti sul futuro dell’ Unione economica e monetaria, che verrà discusso al prossimo Consiglio europeo dovrebbe essere ambizioso e i leader europei dovrebbero impegnarsi a fare progressi verso un quadro istituzionale rafforzato e dotato sia di risorse adeguate sia di legittimità democratica”.
Asse Renzi-Padoan
Commentando le elezioni regionali di Domenica 31 Maggio il presidente del consiglio Matteo Renzi ha più volte fatto riferimento ai cambiamenti da apportare alle politiche europee. Per Renzi oggi l’Italia, avviata la stagione delle riforme, è credibile per chiedere all’insieme degli Stati membri un vero e proprio cambio di passo. Il premier e segretario del Pd non ha fatto mistero della preoccupazione che riviene dalla percentuale sempre più alta di astensione e dal crescere del voto di protesta. Senza un sostegno verso politiche di crescita sostenuto dall’Europa, è il ragionamento di fondo sia di Renzi che di Padoan, è difficile invertire il trend dell’economia e senza ripresa economica è più difficile convincere gli scettici che si allontanano sempre più dalle urne.