Jobs Act, Ok Cdm: tutele estese, riordino Cig e aumento congedo parentale
Jobs Act, tutele estese a 1,4 milioni di lavoratori, riordino Cig e aumento congedo parentale. Il Cdm ha approvato in via definitiva i due decreti legislativi in attuazione del Jobs Act. “In un anno tutti i decreti delega del Jobs Act sono stati realizzati, abbiamo esaurito il lavoro sulla riforma del mercato lavoro in modo efficace e rapido” ha dichiarato Maria Elena Boschi.
Si viene così a completare la delega sul lavoro. Unica eccezione l’argomento del salario minimo. L’unico della delega che non è stato affrontato, come ha spiegato il ministro del Lavoro Giuliano Poletti.
Estensione tutele a 1,4 milioni di lavoratori
Grazie alle nuove norme previste in materia di ammortizzatori sociali, gli 1,4 milioni di lavoratori finora esclusi potranno beneficiare delle tutele. Tra le norme la Cig per le imprese con più di 5 dipendenti. Integrazione salariale a fronte del pagamento di una aliquota: 0,45% della retribuzione tra i 6 ed i 15 dipendenti; 0,65% per aziende con più di 15 dipendenti.
Riordino Cassa integrazione
Per quanto riguarda il riordino della Cassa integrazione, essa avrà una durata massima, tra ordinaria e straordinaria, di 24 mesi (diventano 30 per le imprese edili). I mesi salgono a 36 nel caso in cui venga fatto ricorso ai contratti di “solidarietà”. Strumento anche questo esteso alle aziende con più di 5 dipendenti.
Jobs Act, previsto assegno di ricollocazione
Tra i decreti del Jobs Act, è previsto un assegno di ricollocazione. Un “nuovo strumento finalizzato al fatto che se un lavoratore perde un lavoro dopo 6 mesi, è possibile che abbia un assegno che può essere usato per acquistare servizi per ricollocamento”.
Esteso congedo parentale
Buone nuove riguardano anche il congedo parentale. Viene esteso da 3 a 6 anni e da 8 a 12 anni di età del bambino il periodo nel quale potrà beneficiarne. Norma questa al via “sperimentale” già dall’anno in corso. Dalla sperimentazione si attende di sapere se ci saranno le risorse anche per l’anno successivo. Diversamente si tornerà alla norma precedente.
Addio co.co.pro
OK definitivo dal Cdm anche alle nuove tipologie contrattuali. Dal 2016 scompariranno i co.co.pro. Contratti che verranno superati, insieme all’associazione in partecipazione, in favore del lavoro subordinato. Quest’ultimo verrà esteso anche alle attuali collaborazioni purché siano “esclusivamente personali”, continuative e che comportino l’organizzazione diretta e del tempo e dei luoghi di lavoro.
Ferie solidali
Uno dei decreti attuativi della riforma del lavoro prevede anche le ferie solidali. Il lavoratore potrà cedere a titolo gratuito ad un proprio collega i riposi e le ferie maturate. Il tutto a condizione che il collega svolga “mansioni di pari livello e categoria” e che tali riposi e ferie siano finalizzati ad “assistere i figli minori che, per le particolari condizioni di salute, hanno bisogno di assistenza e cure costanti da parte dei genitori”.
Agenzia ispettorato Lavoro, Agenzia nazionale politiche attive e Naspi
Il ministro del Lavoro Poletti ha anche confermato l’istituzione dell’Agenzia dell’ispettorato del Lavoro, dell’Agenzia nazionale per le politiche attive del lavoro oltre ma anche che la durata della Naspi, il nuovo assegno di disoccupazione, sarà strutturalmente di due anni. Una stabilizzazione, come ha spiegato il ministro, dovuta alla disponibilità di risorse derivata dal riordino degli ammortizzatori sociali oltre che agli interventi di politiche attive.
La nuova Agenzia dell’ispettorato del Lavoro integrerà le funzioni ispettive di ministero del Lavoro, Inps e Inail. L’obiettivo è quello di produrre un risparmio per le casse dello Stato ma anche quello di razionalizzare la lotta alle illegalità.
All’Agenzia nazionale per le politiche attive le competenze gestionali in materia di servizi per l’impiego, politiche attive e Aspi.
Controlli a distanza
Semplificazioni e razionalizzazioni anche per quanto riguarda le procedure degli adempimenti burocratici in materia di lavoro. Un particolare occhio di riguardo avranno dimissioni in bianco e Documento unico regolarità contributiva. I controlli a distanza potranno passare anche per i canali digitali: il datore di lavoro potrà avere accesso a smartphone e tablet in dotazione ai propri dipendenti.
Salvati accordi già stipulati
“Mantengono la durata prevista” i trattamenti straordinari di integrazione salariale stipulati prima dell’entrata in vigore del decreto. Per quelli conclusi e sottoscritti invece in sede governativa entro il 31 maggio 2015 “riguardanti casi di rilevante interesse strategico per l’economia nazionale che comportino notevoli ricadute occupazionali, tali da condizionare le possibilità di sviluppo economico territoriale, e il cui piano industriale abbia previsto l’utilizzo di trattamenti straordinari di integrazione salariale oltre i limiti previsti” il decreto prevede la possibilità di proseguirne la durata. Il tutto grazie all’istituzione di un fondo aggiuntivo di 90 milioni di euro per il 2017 e di 100 milioni per il 2018.
OK anche al dl Enti locali
Dal Cdm l’OK anche al decreto legge riguardante gli Enti locali: “Consente di riallocare risorse verso le Regioni e gli enti locali e di allentare i vincoli di Comuni, Province e città metropolitane rispetto al patto di Stabilità interno” ha spiegato il ministro dell’Economia Padoan aggiungendo che “i comuni avranno un contributo di 100 milioni nel 2015-16”. Il ministro ha inoltre sottolineato che tali misure non comporteranno “un maggior onere di Finanza pubblica, quindi si resta all’interno del rispetto del Patto di Stabilità”.
Jobs Act, Camusso: “Passi avanti Cig e conciliazione”
Con i decreti attuativi del jobs act «qualche serio passo avanti si è fatto sul tema della conciliazione», mentre elementi “in parte positivi sono i temi della cassa integrazione e degli ammortizzatori”. Lo ha detto all’ANSA il segretario generale della Cgil, Susanna Camusso, a margine di una conferenza tra sindacati nell’ambasciata d’Italia a Berlino.