Grecia: il Fondo Monetario Internazionale abbandona le trattative, Tsipras con le spalle al muro. Il default diventa un’opzione concreta.
Grecia: una distanza incolmabile
Ennesima battuta d’arresto per i negoziati tra governo greco e creditori internazionali. La speranza era quella di raggiungere un accordo entro il 30 giugno. Ieri, invece, Gerry Rice, portavoce del Fondo Monetario Internazionale, ha annunciato che la delegazione dell’istituto avrebbe fatto ritorno a Washington. Troppa distanza con le posizioni della squadra di Tsipras, soprattutto, sul tema delle pensioni.
Nelle scorse settimane la magistratura ellenica ha bocciato i tagli alle pensioni superiori ai mille euro effettuati dal governo Samaras nel 2012. Anche se il governo attuale non è obbligato a rimborsare i pensionati colpiti dal provvedimento, adesso, oltre 800mila assegni mensili dovranno essere ricalcolati tra il 5 e il 15% in più (il carico per le casse dello stato sarà di 1-1,5 miliardi cioè lo 0,5-0,8 del PIL).
Grecia: la corsa è finita
Donald Tusk, Presidente del Consiglio Europeo, non si era mai esposto prima di ieri: ha chiesto alla Grecia di smettere di giocare d’azzardo. Sulla stessa linea Jens Weidmann, direttore di Bundesbank, che ha sottolineato come “la corsa” sia finita.
In Germania, il ministro delle Finanze Schauble, intanto, guida la fronda contro la Merkel – la cancelliera, insieme a Obama, sta provando a “prendere tempo” – che, d’altra parte, difficilmente rischierà di veder cadere il suo governo a causa di Tsipras (a febbraio, i deputati tedeschi contrari ad un accordo furono 29, dopo 4 mesi e mezzo di trattative sono di molto aumentati).
Insomma, l’Ue chiede alla Grecia di accettare un accordo o ritirarsi dai negoziati, mentre Tsipras prova ancora ad allargare le maglie della trattativa. Ora non si sa se quest’ultimo voglia aspettare fino all’attimo prima di cadere nel baratro, oppure proprio non voglia accettare un accordo a meno che non lo soddisfi. Fatto sta che tale strategia ha innervosito i creditori e il gioco sta diventando pericoloso.
Grecia: tutti pronti al default
Secondo l’autorevole rivista tedesca Bild, il governo tedesco sta studiando un piano per affrontare il default della Grecia. Dovrebbe prevedere il controllo dei capitali come suggerito da Hans-Werner Sinn, a capo dell’Ifo, istituto di studi economici molto vicino alla CDU e a Schauble, e il taglio del debito pubblico greco (“haircut”). Il destino della Grecia molto probabilmente si deciderà al massimo domenica 14 giugno.