Alla fine il sacrificio paga sempre. Oggi lo ha capito Bauke Mollema che, per non saper né leggere né scrivere, ha deciso di ribaltare l’ennesimo pronostico di questa movimentatissima stagione andandosi a prendere in solitaria la 113a edizione del Giro di Lombardia. Come capitato per il compagno di squadra Pedersen qualche settimana fa al mondiale, probabilmente nessuno stamattina avrebbe scommesso un euro su di lui, ma la sua prestazione è stata a dir poco eccellente.
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Mollema non è uno qualsiasi
Nato a Groninga in Olanda il 26 novembre 1986, Mollema non è affatto uno sconosciuto. Prima di oggi i suoi risultati migliori in carriera sono stati una tappa al Tour, una alla Vuelta, la Clasica San Sebastian 2016 oltre anche ad un terzo podio finale alla Vuelta 2011, arrivato solo qualche settimana fa complice la squalifica del vincitore di quell’edizione Cobo, che lo ha fatto scalare di conseguenza sul podio.
Non un palmarés di poco conto dunque. Mollema lo si riconosce dal suo particolare stile sopra alla bicicletta: quando scatta e va sotto sforzo in salita sembra infatti che sia pronto a crollare da un momento all’altro. Da quasi l’impressione di danzare in sella, ma non si tratta certamente del portamento di un ballerino di danza classica. Invece parliamo di un corridore molto solido e che all’eleganza preferisce l’efficacia. Oggi il suo continuo scuotersi lo ha portato ad iscriversi ufficialmente nella storia del ciclismo, a 33 anni e dopo una carriera trascorsa alla ricerca della giornata giusta. Questa appunto, con il Lombardia a fare da sfondo.
Forse, anche dopo questo successo, rientrerà nel club di quelli mai espressi veramente fino in fondo. Il talento lo ha sempre avuto e dimostrato, ma è sempre mancato quel qualcosa che lo portasse a consacrarsi. Detto ciò, questa stagione si è conclusa con l’ennesima sorpresa non di poco conto; infatti né Valverde, né Roglic, né Bernal e il resto della ciurma dei favoriti si sarebbero aspettati un attacco simile da parte dell’olandese, sottovalutandolo fin dal principio.
Non avrebbero mai potuto immaginare che questo sarebbe stato finalmente il Bauke Mollema Day, da qualcuno atteso da tempo. E sicuramente festeggiato con il giusto scuotimento emulativo.