L’Europa non ci ascolta? Nessun problema, l’Italia ha in serbo un “piano B”. Ad affermarlo è il premier Matteo Renzi in una lunga intervista che apre il Corriere della Sera in cui sottolinea che il governo va avanti fino al 2018 e che il Pd, anche riferendosi alle inchieste di Mafia Capitale, “non può mai aver paura delle elezioni”.
Immigrazione, Renzi: “Tema grave”
Quello dell’immigrazione per il presidente “è un tema grave. Se nei prossimi giorni il consiglio europeo sceglierà la solidarietà, bene – afferma -. Se non lo farà, abbiamo pronto il piano B. Ma sarebbe una ferita innanzitutto per l’Europa. Vogliamo lavorare fino all’ultimo per dare una risposta europea”. Salvini? “Strillare di epidemie significa procurare allarmismo. Ma non è tempo di divisione: ieri ho chiamato Zaia e Maroni, ho offerto e chiesto collaborazione istituzionale”.”.
Governo, Renzi: “Dura fino al 2018”
Il presidente del Consiglio garantisce sulla tenuta dell’esecutivo. “Al Senato – dice – i numeri sono più solidi del passato. Credo che la maggioranza dei parlamentari non voglia interrompere questo percorso di riforme. Se poi deputati e senatori si sono stancati di noi, basta togliere la fiducia delle Camere e vediamo chi prenderà quella dei cittadini. Ma non vedo praticabile questo scenario: a mio giudizio la legislatura andrà avanti fino al 2018”.
Giustizia, Renzi: “Su Azzolini leggeremo le carte”
Su Azzollini “leggeremo le carte – precisa -. Se emergerà il fumus persecutionis voteremo contro l’arresto. Se tutto sarà in linea con la Costituzione e con le leggi, voteremo a favore dell’arresto, come abbiamo fatto anche con i nostri. Gli sconti si fanno nei negozi, non in Parlamento. Quanto a De Luca, sulla Severino faremo ciò che prevede la legge, senza interventi ad personam. Esiste una contraddizione, perchè de Magistris e De Luca sono nella stessa situazione”.
Mafia Capitale, Renzi: “Nessun elemento per sciogliere il Comune per mafia”
“Ho rispetto per Ignazio Marino. Non possiamo però sottovalutare il messaggio che viene da Roma”. Renzi spiega che “ci sono due questioni differenti. Sul piano giuridico aspettiamo le carte ma non vede elementi per sciogliere il Comune per mafia. Il Pd romano invece va rifondato. In ogni caso a Roma se decideremo di andare avanti lo faremo solo se convinti, non per paura di perdere il Comune. Il mio Pd non può mai aver paura delle elezioni. Mai. Altrimenti diventa come gli altri”.
Immigrazione, le reazioni di Gentiloni, Alfano e Boldrini
“Tutta questa resistenza al piano Immigrazione della Commissione europea mi sembra poco lungimirante” dice in un’intervista alla Stampa il ministro degli Esteri Paolo Gentiloni, sottolineando che “un rinvio sarebbe soprattutto un segnale di impotenza dell’Unione Europea”. La presidente della Camera Laura Boldrini esclude rimpatri forzati. “Non è ammesso rimandare indietro chi chiede asilo, a causa di guerre o persecuzioni”. La linea dell’Italia? “Apprezzo lo sforzo che stiamo facendo, mentre il piano Juncker è da sostenere. Gli Stati che lo boicottano si comportano come alcune delle nostre regioni”. Duro il commento del ministro dell’Interno, Angelino Alfano. “Non posso rivelare il nostro piano B sul’immigrazione prima dei vertici europei dei prossimi giorni, ma se l’Europa non sarà solidale, si troverà di fronte un’Italia diversa, non accetteremo un’Europa egoista”.