Sono passate ormai un paio di settimane dalle Elezioni Regionali, ma è ancora possibile effettuare qualche valutazione in merito. In particolar modo, è possibile valutare quale sia stata la forza delle personalità candidate alla presidenza della Regione e capire se è stata prevalente rispetto a quella delle liste collegate o se, viceversa, ha avuto una performance inferiore. Un dato che è possibile analizzare al di là della particolarità rappresentata dalla presenza di ben 7 leggi elettorali diverse a seconda della regione chiamata al voto.
Elezioni Regionali 2015, le infografiche: Presidenti vs Liste
Qui di seguito è presente un’infografica in cui sono visualizzati i risultati dei maggiori candidati alle ultime regionali – escludendo quindi quelli di contorno con risultati poco rilevanti – in termini di preferenze personali e quelli fatti registrare dalle liste collegate (passando con il mouse sul grafico è possibile visualizzare ulteriori informazioni).
Come emerge dal grafico, il peso elettorale di un candidato vincitori come il campano Vincenzo De Luca si è rivelato leggermente superiore a quello delle liste collegate: +0.87%. Al contrario, Giovanni Toti (Liguria), Luca Ceriscioli (Marche) e Luca Zaia (Veneto) cedono almeno un paio di punti nel confronto con le liste collegate: -3.26% per Toti, -2.5% per Ceriscioli, -2.1% per Zaia.
Il Movimento 5 Stelle in 4 regioni su 6 è andato peggio del proprio candidato governatore, mentre in altre 2 (Toscana e Umbria) la differenza è stata di pochi decimi a favore della lista.
Da segnalare la Liguria, dove la sconfitta di Raffaella Paita va legata anche alla debolezza della sua candidatura rispetto alle liste collegate (2.5 punti di differenza), al contrario del dissidente di sinistra Luca Pastorino (+2.81% rispetto alle liste collegate).
In ultimo, va evidenziato lo scarso scostamento tra voti ai presidenti e voti alle liste registrato in Toscana. In Marche ed Umbria, regioni dove non era ammesso il voto disgiunto, le differenze in termini di voti assoluti (e, conseguentemente, di percentuali) sono ovviamente dovute totalmente al numero di persone che hanno votato per il solo candidato governatore, senza quindi la possibilità di trasferimento del voto anche alle liste collegate.
Nota a margine: al momento non è stato possibile effettuare calcoli sulla Puglia a causa di discrepanze sui voti delle liste presenti nei dati forniti dal Ministero dell’Interno.