Inizia la settimana decisiva per la riforma della scuola e, probabilmente, anche per le sorti future del governo. Il provvedimento sulla Buona Scuola approda in Commissione Istruzione al Senato dove, sulla carta, i numeri sono contro all’esecutivo e al provvedimento: 14 “no” e 12 “sì”.
Tra i favorevoli ci sono 7 esponenti del PD, 3 di Area Popolare, la senatrice per le autonomie Merloni e Davico di GAL. Tra i contrari ci sono però i dem Mineo e Tocci, che si vanno ad aggiungere ai 5 esponenti di Forza Italia, i 3 del M5S, uno per Sel e Lega, uno dal Misto e il senatore a vita Rubbia.
Buona scuola, i numeri in Commissione
Minoranza sulla carta, dicevamo. Perchè nel fronte dei “no” potrebbe mancare proprio Rubbia, previsto assente per martedì, giornata di apertura del voto. E poi c’è il fittiano Liuzzi, conteggiato nei 5 di Forza Italia ma che potrebbe smarcarsi dal coro delle opposizioni. Senza dimenticare che il PD conta ancora su una retromarcia da parte di Tocci, per salvaguardare la tenuta del partito.
Il voto sui singoli emendamenti inizierà martedì 16 alle ore 15. Poche ore prima, ci sarà una riunione del gruppo senatoriale del PD, per decidere una linea comune e vincolante. Intanto, mentre si cerca la quadra – con emendamenti di opposizione che potrebbero ottenere il placet anche dal governo ed emendamenti di maggioranza volti a soddisfare i dissidenti dem – continuano le proteste dei docenti, nonostante le ultime proposte sfornate dal PD per ammorbidire la riforma, dall’allontanamento dei presidi dalla carica dopo 6-8 anni, alla riduzione del numero di alunni per classe (che dovrebbe però ottenere prima il via libera della commissione Bilancio) e alla possibilità di aumentare il punteggio nei concorsi per chi è abilitato tramite Tfa, Pas o le ex Siss.