Sondaggio Euromedia: continua il calo del PD e la salita di M5S e Lega (16/06)
Il consueto sondaggio Euromedia del martedì da Ballarò misura le intenzioni di voto degli italiani dopo i ballotaggi delle amministrative che hanno segnato una sconfitta per il PD di Renzi.
Il partito del premier di conseguenza prosegue il proprio calo: -0,5% rispetto alla settimana scorsa, scende al 34%, un minimo dell’era Renzi.
Inesorabile anche se lenta appare la salita di M5S e Lega Nord, entrambi i partiti di opposizione salgono dello 0,3%, al 21,5% i grillini, e al 14,9% il partito di Salvini.
Si tratta in realtà di percentuali inferiori di quelle di altri istituti, ma segnano comunque un momento di grande vitalità per l’opposizione.
Non ne approfitta invece Forza Italia che rimane ferma sul 13,2%, comunque un livello stabile, sembra che il calo degli ultimi mesi si sia fermato
Passando ai partiti minori, dopo gli aumenti delle ultime settimane, uno stop per altre due forze di opposizione, Fratelli d’Italia al 4,1% e SEL al 3,9%.
Un tonico +0,4% per gli altri partiti di sinistra, come Rifondazione, Verdi, e anche la nuova creazione di Civati, Possibile. Non si sa se queste forze con SEL potranno creare una forza importante alla sinistra del PD, ma già ora superano lo sbarramento dell’Italicum del 3%.
Chi non lo supera ancora una volta è NCD-UDC che rimane fermo a un misero 2,8%
Sondaggio Euromedia: per il 40% Berlusconi al tramonto
Il sondaggio Euromedia ha chiesto una opinione sulla figura di Berlusconi, che proprio in questi giorni ha annunciato una biografia autorizzata scritta da Friedman.
Ebbene la maggioranza relativa, il 39,6%, ritiene che sia ormai sul viale del tramonto, mentre un buon 29% pensa sia ancora protagonista. Infine un 24% ritiene che in fondo mantiene le sue posizioni, ma non incide sulle scelte politiche.
E in fondo si è visto quanto fatichi a mantenere unito il proprio partito, con le spinte centrifughe di Fitto o Verdini.
Naturalmente grande spazio a Renzi, nelle domande del sondaggio Euromedia.
Gli italiani sono estremamente divisi sui fattori che starebbero penalizzando il premier. Se una piccola maggioranza relativa, il 29,5%, pensa si tratti della crisi economica da cui si stenta ad uscire, gli altri si dividono tra le riforme non prioritarie, come, si presume, l’Italicum, per il 22,1%, o gli scandali giudiziari, 19,9%, e qui il pensiero va a Mafia Capitale, o i deludenti risultati elettorali, per il 18%, e solo il 10,5% pensa incidano le divisioni con la sinistra PD.
Proprio la molteplicità di fattori di per sè è un fattore di allarme per il premier