Usa: il dipartimento del Tesoro ha confermato che per la prima volta su una banconota apparirà il ritratto di una donna.
Usa: una donna sulla banconota da 10 dollari
Per la prima volta nella storia degli Stati Uniti, il ritratto di un’importante figura femminile sarà posto su una banconota, quella da 10 dollari. A confermarlo recentemente anche il Segretario del Tesoro Jack Lew: “nel corso del tempo abbiamo fatto solo un paio di modifiche alle banconote una volta entrate in circolazione, sono orgoglioso che i nuovi 10 dollari avranno impresso un volto femminile”.
Il nuovo taglio dovrebbe essere inaugurato nel 2020, in occasione del centenario della conquista del diritto di voto da parte delle donne. Lew ha aggiunto che la decisione sul volto che apparirà accanto a quello di Alexander Hamilton, il primo segretario del Tesoro, verrà presa coinvolgendo i cittadini americani.
Usa: le contendenti
In realtà, una donna era già apparsa su un “dollaro” americano (oltre a Susan B. Anthony, leader del movimento per il voto alle donne, e Sacagawea, storica leader nativa americana, entrambe immortalate su monete celebrative – quasi esclusivamente per collezionisti – da 1 dollaro).
Si trattava di Martha Washington, moglie di George, era stata ritratta insieme al marito sulle banconote da 1 dollaro alla fine dell’800. D’altra parte, venne eliminata poco tempo dopo, lasciando spazio alla sola immagine del primo presidente degli Stati Uniti. Adesso a contendersi il posto vi sono altre importanti figure della storia americana.
Innanzitutto, Eleonore Roosevelt, moglie di Franklin Delano (32esimo inquilino della Casa bianca), una first lady che ha saputo emergere dall’ombra di suo marito, attivandosi in favore dei poveri e dei diritti delle donne. Poi c’è Harriet Tubman: durante la Guerra Civile, aiutò 300 schiavi come lei a fuggire dagli stati del sud.
Naturalmente, non si può sottovalutare la candidatura di Rosa Parks: a partire dal 1955, quando si rifiutò di cedere il proprio posto sul bus a un “bianco” e quindi non obbedendo a una legge razzista, diventò un simbolo del movimento dei diritti civili. Tra le candidate c’è posto anche per la nativa americana Wilma Mankiller, capo della nazione Cherokee dal 1985 al 1995.