“Non siamo morti come molti dicevano, anzi”. A dirlo è niente di meno che Silvio Berlusconi, all’indomani del risultato elettorale delle elezioni amministrative. Tornate locali che avevano dato il centro destra come perdente annunciato ed in balia di un centro sinistra forte e di un Movimento 5 Stelle che da outsider si era trasformato in seconda forza. Adesso Berlusconi guarda a Roma e pensa di lanciare (nuovamente) Alfio Marchini.
L’imprenditore, famoso per la vicinanza della famiglia al Partito Comunista Italiano, sembra essere l’arma segreta di Berlusconi per riprendersi Roma. La capitale come volano per una rivincita nazionale. Marchini un po’ come Rutelli del 1993. Di fatto l’ex cav ha intenzione di costituire un gruppo civico moderato proprio intorno a Marchini. Da una parte in quanto il centro destra non ha più la forza di un tempo (si veda l’exploit di Alleanza Nazionale). Dall’altra in quanto un candidato extra partito può catalizzare di più di un Marino i cui (alcuni) uomini in Giunta e Consiglio sembrano immischiati con l’inchiesta Terra di Mezzo. Una situazione che imbriglia fortemente il centro sinistra, dato da Berlusconi tra il 29% e il 31%. Solo il Pd, in calo ma sempre forte. Marchini ha un valore civico non indifferente e la sua figura è stata già sperimentata alle elezioni comunali passate, datate 2013. Allora fu un 10%, ma adesso il consenso per centro sinistra e centro destra sembra calato. E’ l’ora di rimettersi in gioco, secondo Berlusconi.
Alfio Marchini è sul pezzo. Terra di Mezzo può essere un momento di ripresa di consensi per l’imprenditore che, intervistato da Minoli, chiede le dimissioni di Ignazio Marino: “credo in modo oggettivo che questa sindacatura è stata profondamente contaminata. Marino è politicamente responsabile. I Cinque Stelle dicono che il suo buonismo è connivenza, io non penso che Marino sia buono, direi piuttosto un gran furbone. L’assessore Sabella giustamente chiede di coniugare onestà, dignità con un forte senso di responsabilità ed è proprio per questo che noi invochiamo le dimissioni del sindaco”.
Quindi l’attacco all’amministrazione cittadina ed al degrado che attanaglia la città da un biennio: “la nostra è un’analisi politica che fotografa una città allo sbando. Le indagini e i giudizi morali li lasciamo ad altri. Nel frattempo tutto il supporto a coloro i quali, fuori dal Comune, stanno smantellando questo schifo e ai quali tutti noi romani siamo immensamente grati. Il nostro supporto anche a chi, come l’assessore Sabella, sta cercando dall’interno dell’amministrazione di invertire la rotta, dopo due anni quantomeno di superficialità”. Due anni che potrebbero costare caro a Marino e al centro sinistra ma che, secondo il disegno di Berlusconi e del senatore Ncd Andrea Augello, può far balzare in avanti un centro destra che fino a due mesi fa era dato per morto e sepolto.
Daniele Errera