Se l’autovelox non è revisionato, la multa è “incostituzionale”
A dirlo è la Corte Costituzionale nella sentenza n. 113 del 2015, attraverso le parole del giudice Antonio Carosi, il quale ha spiegato che gli autovelox non sottoposti a periodiche verifiche non sono “costituzionali”.
Nello specifico si fa riferimento all’incostituzionalità dell’articolo 45 del Codice della strada nella parte in cui non prevede che tutte le apparecchiature impiegate nell’accertamento delle violazioni dei limiti di velocità siano sottoposte a verifiche periodiche di funzionalità e taratura.
Il ricorso partito da Mondovì
A sollevare il dubbio di costituzionalità era stata la Cassazione, che nel giudicare un ricorso di due cittadini di Mondovì, ha deciso di rimettere gli atti ai giudici costituzionali. Le due persone coinvolte hanno prima fatto ricorso al giudice di pace della propria città e poi al tribunale di Torino, ma quando hanno visto respingere il ricorso in entrambi i luoghi istituzionali, sono andati fino in fondo: hanno deciso di continuare la propria battaglia fino alla Corte di Cassazione e poi alla Consulta, fortemente convinti del fatto che la multa inflitta fosse illegittima.
“fenomeni di obsolescenza e deterioramento”
Sul tema dell’articolo n. 45 del Codice della strada, quindi, la Corte Costituzionale parla di mancanza di ragionevolezza: “i fenomeni di obsolescenza e deterioramento possono pregiudicare non solo l’affidabilità delle apparecchiature, ma anche la fede pubblica che si ripone in un settore di significativa rilevanza sociale, quale quello della sicurezza stradale”. Per i giudici costituzionali “appare evidente che qualsiasi strumento di misura, specie se elettronico, è soggetto a variazioni delle sue caratteristiche e quindi a variazioni dei valori misurati dovute ad invecchiamento delle proprie componenti e ad eventi quali urti, vibrazioni, shock meccanici e termici, variazioni della tensione di alimentazione”.
Consumatori: “Sentenza ristabilisce legalità”
Secondo Adusbef e Federconsumatori la sentenza della Corte Costituzionale “ristabilisce la legalità violata da enti locali adusi ad appaltare a terzi gli agguati con autovelox ed altri strumenti di rilevazione della velocità, in cambio di una percentuale sugli incassi”.
“Risarcimenti per milioni multe”
Non sono pochi i casi in cui i cittadini hanno denunciato una situazione da far west, per Elio Lannutti di Adusbef e Rosario Trefiletti di Federconsumatori ora “si apre la strada ai risarcimenti per milioni di multe recapitate con strumenti tecnici di dubbia funzionalità”.
Luca Mullanu