Buona Scuola, Pd promette tempi rapidi ma il rischio è il rinvio di un anno. Tra quanti paventano il celato desiderio di Renzi di portare la legge al Senato già la settimana prossima con la fiducia e sfidare i suoi e le dichiarazioni pubbliche dello stesso premier che rinviano la riforma di un anno, difficile avere un quadro chiaro della situazione.
A provare a chiarire lo stato della riforma c’ha pensato il capogruppo Pd alla Camera Ettore Rosato: “Da parte del governo e dei gruppi della maggioranza c’è l’impegno di andare avanti in tempi rapidi e a procedere con le assunzioni”.
Buona Scuola, Pd chiede collaborazione opposizioni
Dichiarazioni arrivate al termine della riunione dei parlamentari del Partito democratico tenutasi a Palazzo Chigi per fare il punto sulla Buona Scuola e che si accompagnano all’invito rivolto alle opposizioni: “Abbiamo chiesto collaborazione ai gruppi di opposizione sugli emendamenti. Serve un confronto circoscritto ai punti significativi”.
Ma a che punto è davvero la riforma? Il presidente della commissione Istruzione al Senato, Andrea Marcucci, spiega: “Aspettiamo la proposta dei relatori martedì”. E aggiunge: “Vogliamo riuscire a concludere l’iter del provvedimento nei tempi più rapidi possibili”.
Come ha spiegato ancora Rosato, “ci sarà un lavoro di miglioramento del testo al Senato, per fare tutto nel miglior modo possibile” ma resta fondamentale la collaborazione delle opposizioni perché “con tremila emendamenti le assunzioni non si possono fare ma c’è solo la volontà di affossare il provvedimento”.
Scelta Civica invoca aiuto alleati
Dalla maggioranza Scelta Civica chiede, attraverso le parole del suo segretario Enrico Zanetti, prima ancora di quello delle opposizioni, il coinvolgimento degli alleati perché “anche recentemente, in occasione di passaggi cruciali, hanno garantito in modo compatto al governo voti che proprio una parte del Partito Democratico gli ha invece negato”.
Ritiro emendamenti o fiducia su maxi-emendamento Pd
La collaborazione delle opposizioni dovrebbe tradursi nel ritiro degli emendamenti. Diversamente verrà posta, come nelle intenzioni di Renzi, la fiducia su una maxi-emendamento che dovrebbe comprendere alcune modifiche suggerite dalle minoranze. Decisiva in merito la seduta di commissione prevista per martedì.
Attuazione per prossimo anno scolastico a rischio
Senza ritiro degli emendamenti la riforma non potrà essere approvata alla Camera prima delle prossime due settimane. Il termine fissato all’inizio di arrivare all’approvazione per la metà di giugno è già slittato. Uno slittamento ulteriore a luglio impedirebbe l’attuazione della riforma per il prossimo anno scolastico.
Camusso: “Da governo disprezzo e presa in giro”
“Penso che ci sia un disprezzo nei confronti del mondo della scuola, che viene utilizzato, ma non è vero che si ascolta e che si vogliono costruire assieme le soluzioni anzi mi suona come una gigantesca presa in giro, è sempre più insopportabile”. Così il segretario generale della Cgil Sussana Camusso ha commentato la disponibilità del premier Matteo Renzi e del governo a trovare “la più ampia convergenza ma in tempi brevi” sulla riforma della scuola. Camusso, a margine di un convegno alla Camera di Commercio, ha anche ricordato che “Il 5 maggio dopo il più grande sciopero della storia nel mondo della scuola il governo disse che bisognava aprire un confronto a Palazzo Chigi con le parti, ma stiamo ancora aspettando la convocazione, forse hanno perso il nostro indirizzo. Adesso – ha concluso – scopriamo che c’è fretta”.