Expo, Di Pietro: “Basta impunità serve Daspo per i politici”
“Nulla di nuovo sotto il sole, la politica non ha fatto nulla di quello che doveva fare in questi vent’anni”. Lo afferma, a Repubblica, Antonio Di Pietro proponendo un Daspo per i recidivi in corruzione. “Ormai la storia è chiara – spiega Di Pietro – La prima Repubblica non è mai finita, è stata ingegnerizzata, e la seconda non esiste. Con quello che si scopre a Milano, ne abbiamo le prove. Di fronte a quello che Mani pulite aveva scoperto – prosegue l’ex pm – , cioè il rapporto malavitoso tra taluni soggetti politici e certi imprenditori, le attività parlamentari e di governo hanno solo aggravato e ingegnerizzato il sistema della corruzione. Aver abolito il falso in bilancio – spiega -, la concussione per induzione, la possibilità di trasferire da un processo all’altro le prove raccolte. Soprattutto è stata garantita una complessiva impunità ai soggetti politici coinvolti in Tangentopoli, tant’è che tornano le facce di Frigerio e Greganti e quelle di imprenditori come Maltauro”.
“Chi mi fa più rabbia – ammette Di Pietro – è Frigerio, l’uomo che tesseva la tela nella Milano da bere. Se uno così ha tuttora accesso alla più grande attività imprenditoriale del momento, vuol dire che c’è chi ha dialogato con lui e con Greganti perchè sotto ricatto o per connivenza e complicità”. La soluzione? “Semplice, bisogna fare un Daspo della politica e allontanare per sempre chi si macchia dei reati. Via i recidivi della mazzetta, anche per il sistema delle imprese, che devono avere dei vantaggi a essere oneste”.
Maroni e Pisapia blindano Sala – L’ a.d. di Expo, Giuseppe Sala, aveva pensato di dimettersi. A confermarlo è stato il sindaco di Milano Giuliano Pisapia: “Le sue intenzioni, sicuramente, all’inizio erano di lasciare”. Lo stesso Sala non ha nascosto i dubbi e le difficoltà incontrati dopo l’arresto di uomini di primo piano di Expo: “Non posso far finta, sono giorni difficili per Expo e anche per me. Sono giorni in cui bisogna trovare in sé la forza e l’energia per condurre questa avventura che è Expo, bisogna – ha proseguito – chiudersi in se stessi e sapere che ci sono momenti in cui si può sbagliare e altri in cui non si può e questi giorni sono, per me è per Expo, quelli in cui non si può sbagliare”. Il governato della Lombardia, Roberto Maroni, auspica che si proceda speditamente alla sostituzione di Paris “per garantire che il lavoro proceda e che il governo mantenga gli impegni assunti”.