Sondaggio SWG del 19 giugno: il Movimento 5 Stelle questa settimana è in grande forma e cresce quasi di due punti percentuali.
L’Istituto SWG ha diffuso il consueto sondaggio settimanale, che comprende le intenzioni di voto e quesiti di natura politica per entrare “nel ventre degli italiani”, ossia per capire quali siano le motivazioni e i sentimenti che poi muovono il consenso verso i partiti.
Sondaggio SWG: il M5S cresce di quasi due punti
Partiamo con l’analisi delle intenzioni di voto, rilevando le maggiori variazioni rispetto alla rilevazione precedente. Questa settimana la crescita maggiore riguarda il Movimento 5 Stelle, principale forza politica di opposizione, che raggiunge il 22,5% dei consensi, aumentando così di 1,7 punti. Risulta invece in diminuzione, pur confermando la terza posizione tra i partiti più votati, la Lega Nord di Matteo Salvini, oggi stimata al 16% (-0,9). In declino anche SEL, che cede 0,7 punti e si porta al 2%, quindi allontanandosi ulteriormente rispetto alla soglia di sbarramento prevista dall’Italicum. Forza Italia sembra recuperare leggermente terreno, perché passa dal 13,7% al 14,1%; dati incoraggianti anche per Fratelli d’Italia – AN che la rilevazione mostra al 4,2% (+0,1).
Lieve calo per i due partiti di governo: il PD ora si colloca al 34% tondo (-0,1) mentre NCD-UDC avrebbe il 3,5% (-0,1) dei consensi espressi.
Stando alla nuova legge elettorale Italicum, resterebbero esclusi dal parlamento due sigle di sinistra: il Partito della Rifondazione Comunista, che potrebbe ottenere l’1,1%, e la Federazione dei Verdi, che racimola mezzo punto percentuale.
Cresce, infine, al 45,7% la quota degli italiani che non esprimono una preferenza ad alcuno dei partiti sullo scacchiere politico.
Sondaggio SWG: nel disorientamento prima i nostri interessi, ma senza fare i furbi
Due slide tentano di indagare gli atteggiamenti degli italiani. Nella prima è stato chiesto agli intervistati quanto si sentano disorientati rispetto alla realtà quotidiana. Domanda a mio avviso espressa in termini eccessivamente generici, quindi non troppo interpretabile. Comunque sia, i rispondenti si sono distribuiti grosso modo a metà tra chi avverte molto o abbastanza disorientamento (11+35=46%) e chi invece poco o nullo (36+14=50%). Se quindi a livello complessivo tende a prevalere il poco disorientamento, nella fascia giovanile i rapporti si invertono e il disorientamento tocca un picco del 51%.
L’ultima scheda, per concludere, mostra l’accordo decrescente rispetto ad una serie di affermazioni poste al campione intervistato. Due terzi degli italiani vorrebbe dare una certa priorità ai cittadini italiani rispetto agli immigrati e più della metà considera giusto badare soprattutto ai propri interessi. Quando però si parla di fare ciò “furbescamente”, si intende quindi attraverso metodi non (del tutto) legali o moralmente leciti, appena il 24% concorda con tale proposizione.