L’Italia e la crisi demografica – Infografica
Infografica dedicata questa settimana alla crisi demografica del Paese, certificata dagli ultimi dati ISTAT sul 2014 che tanto scalpore hanno suscitato.
Abbiamo voluto vedere come è la situazione a livello regionale, e quali differenze ci siano tra regione e regione.
Nella prima infografica vediamo la variazione nazionale della popolazione, ovvero la differenza tra nascite e morti: l’unica regione a crescere è il Trentino Alto Adige che in effetti segue trend demografici più nordici.
I valori sono per 1000 abitanti, e così vediamo che persino in Campania e Lombardia, normalmente regioni in crescita, è cominciata la diminuzione, colpa anche della minore prolificità degli stranieri.
Al fondo della classifica vi è invece come sempre la Liguria, -6 persone per 1000 abitanti, seguita dal Molise, dal Friuli, dal Piemonte, in effetti tra le regioni più anziane del Paese.
Tuttavia la popolazione dipende anche dal fattore immigrazione, lo vediamo nella seguente infografica, che include migrazione interna ed esterna: l’Italia è divisa in due, con il Centro-Nord che riceve nuovi abitanti che si trasferiscono e il Sud che ne perde. In testa il Lazio, l’Emilia Romagna e la Toscana tra quelli che attraggono nuovi abitanti da fuori, la Basilicata e la Puglia tra quelli che ne perdono.
Se però vogliamo distinguere e osservare i tassi migratori esterni, di stranieri e interni, la terza e la quarta infografica ci vengono in aiuto: tutti i Paesi hanno un tasso migratorio esterno positivo e attirano stranieri, ma come vediamo il Lazio più di tutti, e assieme alla Toscana il tasso è più che quadruplo di quello per esempio sardo o friulano. E’ evidente come gli stranieri si concentrino nelle grandi città come Roma o laddove c’è un tessuto industriale, come in Lombardia, Emilia e Toscana.
A livello interno invece l’Italia è di nuovo spaccata, e si noti come a sorpresa anche Marche e Umbria siano diventate regioni da cui si va via, mentre sono Trentino Alto Adige, Emilia Romagna e Lazio le destinazioni più ambite.
Ma rimangono Campania, Basilicata e Calabria quelle che perdono più abitanti per quell’emigrazione che ormai dura da 60 anni verso Nord.