Borghi (Lega): “Uscire dall’Euro è inevitabile”
“Qui è come se fossimo stati in guerra: per la ricostruzione non c’è destra e sinistra, bisogna ricostruire. Nel nostro programma ci sono ingredienti ‘di destrà come la flat tax che piace ai Repubblicani Usa, e altri ‘di sinistra’, come la piena occupazione in Costituzione e un certo interventismo statale. Immaginiamo persino un ritorno alla scala mobile, se con l’uscita dall’euro temessimo la perdita di potere d’acquisto: non sarà mai tanto inflattiva da erodere il vantaggio della svalutazione”. A parlare è Claudio Borghi Aquilini, economista nonché candidato governatore della Lega Nord alle ultime regionali in Toscana.
Il piano di Borghi
In un’intervista concessa al Corriere della Sera, Borghi spiega l’inevitabilità dell’uscita dall’euro. “La premessa è il recupero di sovranità, in cui il ritorno al controllo sulla moneta è indispensabile per togliersi dal ricatto”. E per fare un parallelo cita l’Ungheria: “Orban ha cacciato il Fmi e ora costruisce un muro per fermare gli immigrati. Eppure, nessuno gli dice niente. Perchè ha la sua moneta e nessuno può imporgli niente. È libero”. Ciò che va tenuto strettamente sotto osservazione, secondo Borghi, sono “le speculazioni nel giorno di cambio della moneta”. E aggiunge: “Non possiamo farci fermare da una technicality”.
Non è la prima volta che il 45-enne economista lombardo torna sull’argomento della moneta unica. Dopo aver spiegato le proprie idee in varie apparizioni televisive – in primis al programma La Gabbia, condotto da Gianluigi Paragone – ha anche pubblicato un libro sul tema intitolato “Basta Euro – Come uscire dall’incubo. 31 domande, 31 risposte, la verità che nessuno ti dice”, reperibile gratuitamente sul web e con una postfazione firmata da Matteo Salvini.