La svolta meridionalista della Lega 2.0 di Matteo Salvini
Che negli ultimi anni la Lega Nord fosse cambiata, era evidente a tutti. Ma nessuno, compresa l’ala più dialogante e moderata del partito, avrebbe mai pensato che un giorno il Carroccio avrebbe avuto un proprio consigliere comunale in Puglia. In quel Sud Italia da sempre oggetto delle critiche dei fondatori del partito e su cui gli storici dirigenti ancora non hanno cambiato idea, come dimostrano alcune dichiarazioni di Umberto Bossi.
La trasformazione leghista
Ma la Lega Nord è cambiata, e sembrano essere passati anni luce da quando il Senatùr tuonava contro Roma ladrona e auspicava la secessione della Padania dal resto della Penisola. Così come sembra passata un’era da quando il partito di Salvini, nei sondaggi, si attestava al di sotto del 5% dei consensi, dilaniato al proprio interno dagli scandali che avevano coinvolto, tra gli altri, lo stesso Bossi e la sua famiglia.
Quei tempi (e quei temi, forse) rappresentano un ricordo del passato, e la Lega 2.0 di Matteo Salvini sta mettendo in atto una vera e propria rivoluzione genetica. Una rivoluzione che passa, anzitutto, dall’abbandono della causa secessionista, che lascia il passo alla creazione di una più realistica macroregione del Nord Italia. Inoltre, la Lega salviniana abbraccia dei temi più vicini alla pancia dell’elettore medio: dagli esodati all’abolizione della riforma Fornero, passando per i rom, gli immigrati e l’abbassamento delle tasse.
Vocazione nazionale
L’emblema di questa svolta è rappresentato dal raduno che si è tenuto a Pontida due giorni fa. In particolare, tra un intervento e l’altro, è salita sul palcoscenico una giovane ed emozionata Stefania Alita, eletta nelle fila del movimento “Noi con Salvini” nel comune di Andria. In Puglia.
Già questo dettaglio basterebbe a chiarire come la vocazione del segretario leghista sia maggioritaria, volendo rivolgersi a tutti in maniera indiscriminata, Sud compreso. Anzi, soprattutto a quel Sud per anni oggetto dei duri attacchi dell’establishment leghista. Un cambiamento genetico, dunque, per attirare un’ampia fetta di consenso e ambire al governo del Paese.
L’intervento di Stefania Alita
Stefania Alita, 24 anni, nel suo intervento sul palco di Pontida ha affermato: ”Sono qui a rappresentare migliaia di donne e uomini del Sud: sono qui per dire basta ad una classe politica che ha massacrato il Nord, il Centro e anche il mio Meridione. Basta a uno Stato che non mette al primo posto il suo popolo”.
Inoltre Alita ha affermato che a Pontida la gente del Sud si è “sentita a casa”. “Nel mio discorso – ha aggiunto la giovane consigliera comunale – ho sottolineato che interpretavo il malessere di tanti uomini e donne del Sud, delusi da una classe dirigente che finora ha privilegiato i ceti parassitari”.
La Lega Nord cambia identità, diventa Lega Nazionale e tallona il PD di Matteo Renzi, un anno fa al 40.8% dei consensi e oggi indietro di quasi dieci punti. A significare come un eventuale rassemblement del centrodestra, da Berlusconi a Salvini, passando per i vari Alfano, Fitto e Casini, potrebbe rappresentare un ostacolo alla vittoria, un tempo scontata, del centrosinistra a trazione renziana.
Francesco Ferraro