Questa mattina, alle 9:30 in punto, il primo gruppo di visitatori ha varcato la soglia del Quirinale, che da oggi potrà essere considerato, per davvero, la Casa degli Italiani. Il 16 febbraio, a sole due settimane dal suo insediamento al Colle, il neo eletto capo dello Stato, Sergio Mattarella, aveva voluto dare un segnale di discontinuità con il passato, annunciando pubblicamente una vera e propria rivoluzione: l’apertura del Quirinale sette giorni su sette.
Il 2 giugno, nel consueto discorso pronunciato in occasione della Festa della Repubblica, il capo dello Stato ha dichiarato che le visite quotidiane al Palazzo sarebbero iniziate a partire dalla mattina del 23 giugno.
Un’analoga operazione di apertura ai cittadini della sede della Presidenza della Repubblica era stata già effettuata nel maggio 2014 da Giorgio Napolitano, quando sul sito del Quirinale venne proposto un tour virtuale del Palazzo con immagini ad alta definizione. In generale, nel corso della presidenza Napolitano, la passione degli Italiani per il Quirinale è cresciuta anno dopo anno, facendo registrare complessivamente, nelle domeniche di apertura al pubblico, un milione e 200 mila visitatori.
In linea con questo ritrovato interesse per uno dei più bei palazzi al mondo, il Presidente Mattarella ha deciso che il nuovo itinerario di visita includerà ambienti mai visitati prima d’oggi, come gli appartamenti napoleonici, lo Studio del Presidente della Repubblica, il museo delle Carrozze e la Vasella.
Rivoluzione Mattarella al Quirinale
Tuttavia, quella di aprire al pubblico il Palazzo del Quirinale non è l’unica rivoluzione messa in atto da Sergio Mattarella: quest’estate, la tenuta di Castelporziano, residenza estiva dei Presidenti della Repubblica, accoglierà 500 persone diversamente abili. “I gruppi, selezionati dal Comune di Roma e dalla Regione Lazio e composti ciascuno da circa trenta persone – si legge in nota una diffusa dal Quirinale – saranno ospiti della Tenuta dal lunedì al venerdì, per l’intera giornata, nel periodo 15 giugno-30 agosto 2015″. Per i partecipanti all’iniziativa, sono stati predisposti dei locali per l’accoglienza e sono state messe a disposizione strutture balneari sulla spiaggia di Castelporziano. Inoltre, sono anche previste delle visite al parco. “Alla realizzazione del progetto si farà fronte con le risorse del segretariato generale della presidenza della Repubblica già disponibili per iniziative di coesione sociale”, conclude la nota.
Informazioni sulla visita
Da questa mattina, dunque, il Quirinale sarà aperto tutti i giorni (escluso il lunedì e il giovedì) dalle 9:00 alle 16:00. Ogni mezz’ora, gruppi di 30 persone potranno entrare nella sede della Presidenza della Repubblica assieme ad una guida che li accompagnerà per tutta la durata della visita. Obbligatoria la prenotazione (almeno 5 giorni prima della visita) che può essere effettuata on line sul sito www.quirinale.it, tramite call center al numero 06.39967557 o all’infopoint in via del Quirinale 30, al Palazzo sant’Andrea.
Il visitatore deve scegliere tra due percorsi alternativi: il percorso artistico-istituzionale, della durata di un’ora e venti, è gratuito (salvo la prenotazione obbligatoria di € 1,50) e prevede la visita al Piano Nobile e al Piano terra.
Il percorso tematico, invece, dà la possibilità ai visitatori di percorrere l’itinerario del primo percorso più la visita alle Porcellane, ai Giardini, alle Carrozze e al piano terra, dove è stata allestita una mostra sulla storia del Palazzo. La durata della visita è di due ore e mezza, al costo di € 10 euro; gratuito, invece, per gli under 18, per gli alunni e gli insegnanti delle scuole, per gli studenti e i docenti di alcune facoltà, per i diversamente abili e i loro accompagnatori. Per i visitatori di età compresa fra i 18 e i 25 anni e superiore ai 65 anni, e per gli insegnanti delle scuole statali, il costo del secondo percorso è di €5.
Visita al Palazzo
Questa mattina Termometro Politico era presente alla prima apertura settimanale del Palazzo del Quirinale per raccontarvi le emozioni di questa giornata storica.
File composte e tanta euforia: è questo lo scenario che si presentava in piazza del Quirinale fin dalle prime ore del mattino. Tra le numerose persone presenti, anche molti turisti venuti appositamente nella Capitale. È evidente come la decisione del Presidente Mattarella di trasformare il Quirinale in un vero e proprio museo, possa servire anche da traino all’economia e al turismo della città, oltre che a ridurre la distanza tra i cittadini e il mondo della politica.
La nostra visita alla sede della Presidenza della Repubblica inizia dal Piano Nobile, dove si viene accolti dal bellissimo Scalone d’Onore, realizzato dall’architetto Flaminio Ponzio nel 1609 per conto di papa Paolo V.
È importante ricordare che il Quirinale è l’unico palazzo al mondo che, da quasi mezzo millennio, è la sede permanente del potere: prima palazzo dei Papi dal 1583 al 1870, poi dimora dei Re d’Italia dal 1870 al 1946 e, infine, sede della massima magistratura dello Stato Italiano dal 1946 a oggi.
Sono numerose le sale che abbiamo visitato questa mattina. Tra queste, spicca per la sua bellezza il Salone dei Corazzieri, costruito nel 1615 da Carlo Maderno per ordine di papa Paolo V; qui oggi si svolgono le più importanti attività e cerimonie istituzionali, come, ad esempio, il primo discorso di Mattarella da capo dello Stato. In questa sala è presente anche il portale d’accesso alla Cappella Paolina, al di sopra del quale troviamo un bassorilievo marmoreo di Tadeo Landini, la “Lavanda dei piedi”, che il Papa fece appositamente venire dal Vaticano. La Cappella Paolina, il cui soffitto in legno ed oro è stato realizzato da un artista ticinese, Martino Ferabosco, rappresenta una della massime espressioni del barocco romano. È un ambiente che ha esattamente le stesse dimensioni della Cappella Sistina e qui si sono svolti quattro conclavi, dal 1823 al 1846. Una curiosità: sul fianco destro della sala, con una porta nel muro, si apre un piccolo oratorio, opera della bottega del Ferabosco, dove il Papa si era fatto mettere un inginocchiatoio per poter assistere, in incognito, alle funzioni religiose.
Di notevole bellezza anche il Salone delle Feste, dove oggi i governi giurano fedeltà alla Costituzione italiana alla presenza del capo dello Stato e dove viene scattata la consueta foto di rito. Originariamente, in questo Salone venivano organizzati i pranzi di Stato, come quello, ad esempio, offerto dai Savoia ad Adolf Hitler (in quell’occasione, il dittatore tedesco, tuttavia, volle mangiare solamente cioccolatini).
E poi il Salone degli Specchi, un tempo sala da ballo, che i Savoia fecero appositamente ristrutturare per far sembrare il Palazzo identico alla reggia di Versailles. Forse non tutti sanno che è proprio qui che papa Pio VIII, nella notte tra il 5 e 6 luglio 1809, venne arrestato dai francesi per non aver ritirato la scomunica inflitta a Napoleone Bonaparte, reo di aver dichiarato Roma “città imperiale libera”.
Un discorso a parte meritano le stanze mai aperte al pubblico, come il cosiddetto “passaggetto di Urbano VIII”, che fungeva un tempo da collegamento tra l’appartamento invernale e l’appartamento estivo dei Pontefici. Qui sono state recuperate delle pitture che consentono di datare questo corridoio al pontificato di papa Paolo V, anteriore dunque al periodo in cui Urbano VIII reggeva la Chiesa di Roma.
E ancora, l’emozione che si prova ad entrare, per la prima volta, nello Studio del Presidente della Repubblica, nella Sala degli Arazzi di Lille, dove oggi si tengono le riunioni del Comitato supremo di difesa, e negli Appartamenti napoleonici, mai utilizzati né tantomeno visitati dal generale francese a causa della sua sconfitta a Waterloo avvenuta esattamente duecento anni fa.
In seguito, il percorso ci porta alla scoperta della Vasella, dove sono conservati i servizi da tavola, le porcellane, i candelabri e gli utensili da cucina utilizzati ieri e oggi nel Palazzo del Quirinale.
Si prosegue poi alla volta dei giardini, fino a ieri aperti esclusivamente il 2 giugno in occasione della Festa della Repubblica. Il percorso prevede la visita all’area del Boschetto e alla Fontana Rustica, al complesso della Torretta di Ippolito d’Este, al bellissimo Antiquarium (uno dei beni restaurati durante il settennato di Giorgio Napolitano), alla Fontana delle Bagnanti e, infine, alla caratteristica Coffee House.
Successivamente, la visita prosegue verso il museo delle Carrozze, dove sono conservate le quattro carrozze di Gran Gala risalenti al 1789, al 1817 e al 1819 e le Carrozze di Gala utilizzate fino al 1939.
Un’altra novità sono le sale disposte al piano terra, dedicate ai Papi che hanno abitato al Quirinale, ai Re di casa Savoia (è visitabile l’anticamera e lo studio del Re ed è presente anche una copia dello Statuto Albertino) e ai Presidenti della Repubblica. In quest’ultimo caso, oltre all’esposizione di una copia della Costituzione italiana, sono presenti anche alcuni documenti storici (come il telegramma che Garibaldi inviò a Vittorio Emanuele II con scritto ‘obbedisco’) e filmati che riguardano la storia e il ruolo del Presidente della Repubblica.
La visita termina nel giro di poco meno di tre ore, e si esce dal Quirinale consapevoli che anche Roma ha una propria reggia, che nulla ha da invidiare a Caserta, a Versailles o a Buckingham Palace.
Il Quirinale, infatti, come ha recentemente affermato il Consigliere del Presidente della Repubblica alla Conservazione del patrimonio artistico, professor Louis Godart, non è semplicemente un museo. È un monumento, un mirabile scrigno che esprime tutta la maestà dello Stato italiano.
Francesco Ferraro