Grecia: tempo fino a giovedì per aumentare le tasse
Grecia: l’Eurogruppo di ieri non è bastato, le trattative con il governo Tsipras continueranno fino a giovedì, in arrivo forti aumenti nella tassazione di imprese e famiglie.
Grecia: la luce in fondo al tunnel
Sono stati giorni di ansia e attesa, d’altra parte nella serata di ieri, al summit dei ministri delle Finanze Ue, la situazione sembra essersi finalmente sbloccata: si prevede il raggiungimento di un accordo tra creditori e governo Tsipras nella giornata di giovedì. Le proposte di riforma greche sono state accettate da UE, BCE ed FMI, che adesso vogliono verificarle nel dettaglio: sembra proprio che i 7,2 miliardi di aiuti, necessari ad evitare sia il default sia l’uscita di Atene dall’Eurozona, verranno versati nelle casse elleniche entro fine mese.
Angela Merkel, però, è stata chiara: solo dopo che il parlamento greco avrà approvato il pacchetto di misure promesse, il Bundestag darà il via libera agli aiuti provenienti dalla Germania. Infatti, solo a questa condizione la cancelliera potrà contrastare l’opposizione ai nuovi aiuti della fronda capeggiata dal ministro delle Finanze Wolgang Schauble.
Grecia: la fase “due”
L’impegno di Tsipras sulle riforme richieste dai creditori, ha dichiarato il Presidente francese Francois Hollande, è il primo passo sulla strada della ristrutturazione del debito greco. A ribadirlo anche Jeroen Dijsselbloem, presidente dell’Eurogruppo, che ha sottolineato come le promesse fatte dai governi europei sull’alleggerimento del debito pubblico greco nel 2012 valgono ancora (anche se pur sempre legate alle condizioni dei due piani di salvataggio).
Alexis Tsipras adesso ha il compito di far digerire al suo partito un forte aumento dell’IVA e la fine dei prepensionamenti, oltre a un aumento delle tasse per le imprese (+12% sugli utili superiori a un milione di euro, +7% sugli utili superiore al mezzo milione) e per le famiglie (tassa di solidarietà sui redditi superiori ai 30mila euro).
Atene, d’altra parte, con questo accordo non fa altro che guadagnare tempo: almeno altri 6 mesi durante i quali potrà contare e sui 7,2 miliardi di aiuti e sui 10,9 miliardi restituiti al Fondo Europeo di Stabilità Finanziaria (ESFS), che sarebbero dovuti servire per ricapitalizzare le banche ma che ora potrebbero andare a rimpinguare le esauste casse elleniche. Tuttavia, difficilmente queste misure accontenteranno i creditori: all’orizzonte già si intravede una nuova odissea negoziale.