Mario Borghezio dovrà risarcire gli 8 rom che l’8 aprile 2013 – in un’intervista al programma radiofonico La Zanzara su Radio 24 – aveva definito “facce da culo che qualche presidente della Camera riceve”. L’europarlamentare della Lega si riferiva proprio all’incontro tra Laura Boldrini e le associazioni nomadi in occasione della Giornata internazionale di Rom e Sinti. La notizia giunge direttamente dal tribunale di Milano dove si sta tenendo il processo in cui l’europarlamentare è stato rinviato a giudizio con l’accusa di istigazione all’odio razziale. Venerdì prossimo si terrà l’udienza in cui il pubblico ministero Piero Basilone formalizzerà l’accordo tra le parti civili e i difensori di Borghezio, che a sua volta sarà costretto a pagare una multa piuttosto salata.
La querela da parte delle tre associazioni rom nei confronti dell’europarlamentare leghista – peraltro non nuovo ad esternazioni di questo genere – era arrivata dopo un’intervista al programma di Giuseppe Cruciani e David Parenzo in cui sperava che gli 8 rom in visita a Montecitorio non portassero via “gli arredi” in quanto “una buona percentuale dei ladri sono rom”. E inoltre, aveva aggiunto in quell’occasione Borghezio, i nomadi rispetto al lavoro sono “come l’acqua con l’olio”.
Nell’interrogatorio del pm Basilone l’europarlamentare si è difeso circoscrivendo le sue esternazioni a “considerazioni con finalità satirica ma – ha sottolineato – non ho mai detto e non dirò mai parole riferite ai rom che attengono a ruspe o feccia”. “Ho usato espressioni inopportune con il solo obiettivo di attaccare il presidente della Camera Laura Boldrini – ha aggiunto – che ha accolto gente che secondo me non meritava di essere ricevuta in pompa magna. Ho espresso un’opinione che può essere censurabile ma non era mia intenzione offendere e discriminare un popolo”.
Nell’udienza del 15 maggio di quest’anno Borghezio si era anche detto pronto a “fare volontariato nei campi rom della mia città (Milano, ndr)” in quanto “pentito per la sgradevolezza di questo fatto”. Ma poi l’accordo tra le tre associazioni rom di parte civile e i legali dell’esponente del Carroccio è ricaduto sul pagamento di una multa in cambio del ritiro della querela. L’entità dell’esborso non è ancora stato reso pubblico ma dovrebbe essere di qualche migliaia di euro.
Giacomo Salvini