Kobane: nuovo assalto dell’Isis
Kobane: alle prime ore del mattino la città è stata attaccata nuovamente dalle milizie dello Stato Islamico, a fine gennaio era stata liberata dai curdi.
Kobane: attacco a sorpresa
Alle prime ore del mattino di oggi, i miliziani dello Stato Islamico hanno lanciato un attacco contro la città di Kobane, importante avamposto strategico al confine turco-siriano. Secondo quanto riferito dai testimoni ai media internazionali, il blitz è cominciato intorno alle 4 e mezza di giovedì: è stato condotto da 5 veicoli con a bordo 30-35 uomini, alcuni tra gli assalitori indossavano una cintura esplosiva.
Pare che gli uomini armati avessero indosso le uniformi dell’Esercito Libero Siriano (FSA), invece, i kamikaze erano quasi sicuramente travestiti da appartenenti alla milizia curda (YPG).
D’altra parte, è ancora da appurare quanto riferito dai vertici militari curdi e poi ribadito da Figen Yuksekdag, co-leader del partito turco pro-curdo HDP, secondo cui gli attentatori suicidi sono entrati a Kobane passando proprio dal confine con la Turchia. Da Ankara, naturalmente, negano ogni coinvolgimento.
Kobane: alzare il morale
Stando a quanto riferisce l’agenzia di stampa Reuters, l’attacco finora ha causato 12 morti e 70 feriti. I combattimenti tra YPG e miliziani Isis sono ancora in pieno svolgimento nel quartiere Al Maqtla, nella zona sud est della città curda. In un comunicato rilasciato poche ore fa, gli jihadisti hanno detto di aver sotto controllo la parte occidentale della città.
Il blitz di Kobane è arrivato al culmine dell’offensiva lanciata dall’Isis allo scoccare della mezzanotte in diverse città meridionali della regione curda di Hasakah. Per Redur Xelill, portavoce dell’YPG, lo Stato Islamico da una parte “sta cercando di risollevare il morale dei propri sostenitori” – dopo una serie di vittorie delle milizie curde che adesso sono a poche decine di chilometri da Raqqa, la capitale del Califfato – dall’altra “sta cercando di ingaggiare battaglia presso obiettivi secondari in modo da allontanare le truppe curde dalla prima linea”.