Lo sapevamo già tutti, ma la relazione sul rendiconto generale dello Stato presentata oggi a Roma da Enrica Laterza, presidente delle Sezioni riunite della Corte dei conti in sede di controllo, rappresenta un’ulteriore conferma di questa verità: il nostro sistema economico non può tollerare nuovi aumenti della pressione fiscale.
La Corte auspica interventi “di segno opposto” da parte del governo, in modo da restituire “capacità di spesa a famiglie e imprese”, sulla scia di quanto fatto nel 2014 con la riduzione del cuneo fiscale sul costo del lavoro.
Accanto ad un crollo verticale degli investimenti, sottolinea Laterza, negli ultimi anni si è assistito ad una crescita esponenziale, ad un ritmo “continuo ed elevato”, della spesa per le prestazioni pensionistiche. Per la Corte dei conti “i programmi di spending review rafforzati con la legge di Stabilità 2015″ rischiano di essere vanificati proprio dalla “forte rigidità” del nostro sistema pensionistico, oltre che dai margini di risparmio sempre più stretti su redditi da lavoro e consumi intermedi.
Il rapporto debito-Pil in Italia ha raggiunto i 132,1 punti percentuali, con un aumento ulteriore del 3,6 per cento. “Nella media dell’Eurozona il rapporto tra debito e Pil ha ormai superato il 95 per cento”, sottolinea Laterza. “Nell’area euro – ha concluso – l’Italia resta su un livello particolarmente elevato, ma in un contesto di generale tendenza all’aumento del rapporto”.
La magistratura contabile ha inoltre puntato il dito contro il fenomeno del ricorso alle esternalizzazioni da parte dello Stato centrale, ovvero l’impiego di “una vasta costellazione di Enti e società strumentali o complementari rispetto alle Amministrazioni di riferimento”, che spesso sfocia “nell’elusione dei vincoli rigidi imposti alla spesa e alla gestione del personale, con il rischio di aggravio dei costi”.