Nel 2013 sono state erogate 23,3 milioni di pensioni: il 56,3% ha come beneficiario una donna e il 43,7% un uomo. Il 5,2% dei pensionati del Sud ha meno di 40 anni a fronte di appena il 2,9% di quelli del Nord Ovest e del 3% di quelli del Nord Est. È quanto emerge dalla rilevazione annuale sui trattamenti pensionistici e sui beneficiari condotta da Istat e Inps, a partire dai dati dell’archivio amministrativo – Casellario centrale dei pensionati. All’interno di questo dato rientrano sia le pensioni assistenziali che quelle di invalidità.
Le prestazioni pensionistiche sono classificate in sette gruppi: vecchiaia, invalidità, superstiti, indennitarie, invalidità civili, pensioni sociali e di guerra (per le definizioni si rinvia al glossario). Poiché un singolo individuo può beneficiare di più prestazioni appartenenti anche a tipologie diverse, la somma rispetto alle diverse tipologie può essere ottenuta solo con riferimento al numero di prestazioni.
L’età media delle donne è superiore a quella degli uomini pensionati soprattutto tra i beneficiari di prestazioni di invalidità civile e di guerra e quasi tre donne pensionate su 10, ovvero il 29,1%, ha più di 80 anni contro il 18,5% degli uomini. In percentuale a vincere la corona di genere più pensionato sono le donne. Tra il 2002 e il 2008, la forbice reddituale tra pensionati e pensionate è aumentata di 2,1 punti percentuali (4,4 punti con riferimento agli importi medi delle singole prestazioni); a partire dal 2008 si è osservata una progressiva riduzione che tuttavia ha mantenuto i livelli di disuguaglianza superiori a quelli del 2004.
Geograficamente parlando il 28% risiede al nord-ovest, un 20% nelle altre regioni d’Italia, che scende drasticamente ad una soglia del 10% per le isole.
L’importo medio annuo delle pensioni è più alto tra gli uomini, che viene compensato nel caso femminile dal numero di trattamenti pro capite superiori, portando così la percentuale del divario di genere al 41,4%. Le donne sono quelle che percepiscono una pensione di poco superiore alla soglia dei mille euro al mese, ma il dato sconfortante è che gli uomini che percepiscono un reddito superiore ai cinque mila euro è cinque volte quello delle donne.
I pensionati del Lazio percepiscono il reddito pensionistico medio annuo più elevato (19.549 euro), di quasi il 40% superiore a quello dei pensionati della Basilicata (14.226 euro), che è il più basso tra le regioni italiane.
Chiara Cappitta