Sono 159 i sì a favore e 112 no del Senato alla richiesta di fiducia avanzata dal Governo sul maxi-emendamento sul Ddl di riforma della scuola.
Il voto, ieri pomeriggio in Senato, in un clima molto burrascoso sin da quando il Ministro per i Rapporti con il Parlamento Maria Elena Boschi, in mattinata, ha posto la fiducia in apertura della discussione in Aula.
Contrarietà della opposizioni
Tutte le opposizioni contro il Governo, il MoVimento Cinque Stelle ha mostrato sui propri banchi cartelli con su scritto “scuola pubblica riposa in pace”.
Non sono stati i soli a protestare con veemenza: anche i Senatori di Sinistra Ecologia e Libertà hanno protestato indossando magliette stampate “libertà di insegnamento”. Queste le parole della senatrice di Sel Loredana De Petris: “Ministro, ci faccia conoscere il suo pensiero, intervenga in Aula”.
Anche la Lega Nord ha contestato la scelta del Governo mostrando un cartello “Ministro commissariato. Chi comanda?”. Una giornata di bagarre, al Senato, in una situazione rovente, con le associazioni di categoria e movimenti studenteschi contrari dalle scelte di Matteo Renzi e del Ministro Giannini.
La buona scuola: posizione della Minoranza Dem
Nonostante le difficoltà interne e lo strappo di Pippo Civati e Stefano Fassina, al Senato il gruppo parlamentare si è mostrato compatto. Hanno votato quasi tutti, nonostante la contrarietà di alcuni, tra i quali Segio Lo Giudice, che, pur votando la fiducia, l’ha definita “una sconfitta”.Walter Tocci e Corradino Mineo, invece, non hanno risposto alla chiamata: “non possiamo accettare un’altra riforma finta”.
Soddisfazione di Renzi
“Ce l’abbiamo fatta”: queste le parole del Presidente del Consiglio, Matteo Renzi, appena dopo il voto, festeggiando così la fiducia ottenuta dal Senato. Che ce l’avrebbero fatta era chiaro, hanno avuto effetto i richiami alla responsabilità dei Senatori sulle assunzioni dei precari, ampiamente sbandierate dal Governo.
Il Ministro Giannini ha mostrato felicità su Twitter: Il Senato “ha detto sì a provvedimento importante per governo e paese #labuonascuola punto partenza per costruire rilancio istruzione”. Oggi è stata “Una giornata molto importante per il nostro governo – afferma – ma anche per me personalmente perché anche se non è il passaggio definitivo è un passaggio fondamentale approvato dai senatori con ampi numeri”.
.@SenatoStampa ha detto sì a provvedimento importante per governo e paese #labuonascuola punto partenza per costruire rilancio istruzione
— Stefania Giannini (@SteGiannini) 25 Giugno 2015
Il destino della riforma
Nonostante le dure proteste delle opposizioni la Riforma dovrebbe essere approvata. Ora il testo passa alla Camera che l’ha già calendarizzata per il 7 luglio. Ma la fiducia al Governo è in calo: da quando è nato l’esecutivo, Renzi ha perso molti sì, sin da quando si ottenne il minimo storico di soli 155 voti a favore sul decreto banche popolari a fine maggio.
Da Forza Italia la sentenza, attraverso Paolo Romani: “il governo non ha più la maggioranza assoluta al Senato. Solo 159 voti alla fiducia, al di sotto della soglia di 161, cioè la metà più uno degli aventi diritto”.
Luca Mullanu