Jobs Act, “5” in pagella dagli imprenditori
In occasione del Festival del Lavoro, la Fondazione Studi dei Consulenti del Lavoro ha realizzato un’indagine per conoscere il giudizio degli imprenditori sul Jobs Act.
Complessivamente, il voto assegnato è insufficiente, con tre quarti degli intervistati che ritiene di non aver notato significativi cambiamenti nello svolgimento delle proprio attività economiche e circa il 70% che non reputa che queste nuove norme abbiano incrementato le assunzioni, ma semplicemente trasformato i contratti già in essere.
Il 71%, inoltre, teme che, quando sarà terminato il periodo di sgravi contributivi triennali previsti dalla Legge di Stabilità 2015, si torni ai livelli precedenti, in un quadro economico che per il 73% dei datori di lavoro selezionati non è destinato a migliorare nel medio periodo.
Jobs Act, scarso ottimismo imprenditoriale
Solo il 29% di questo campione statistico percepisce queste riforme come utili ad aumentare le assunzioni nel prossimo futuro, la gran parte di esso localizzato nelle zone del centro-nord. Giudizio negativo anche dinanzi all’ipotesi che la riforma si siano rivelata uno strumento d’impresa efficace e soddisfacente già nell’immediato: a dare un parere favorevole è solo un intervistato su 10.
Il 40% degli intervistati ritiene Jobs Act ha avuto ricadute economicamente e socialmente significative sul proprio territorio. Alla richiesta di assegnare un voto in pagella alla riforma, il giudizio degli imprenditori è secco: voto “5”, simbolo di mediocrità.
Walter Nicolosi