L’attenzione del Viminale, che è stata sempre alta, lo è ancor di più dopo gli ultimi attentati. Se la strage al Charlie Hebdo aveva segnato un punto di non ritorno in quella che è la lotta al terrorismo, quello di matrice islamica esattamente, rischiano di diventarlo ancora di più le stragi degli ultimi giorni.
Il portavoce Isis: “Siate pronti al martirio”
L’Isis sembra sempre più vicino a noi. Qualche giorno fa l’avviso, via internet, di Abu Mohammed Al-Adnani a tutto l’Occidente: “Il gesto migliore per avvicinarvi a Dio è la jihad, quindi sbrigatevi a farlo durante questo mese e siate pronti al martirio”. Parole destinate a generare terrore e a confermare i timori degli analisti internazionali che vedevano nell’inizio del Ramadan il combustibile per una nuova offensiva. Confermata poi dai fatti: Kuwait, Tunisia e la vicinissima Francia si ritrovano già tragicamente a contare le proprie vittime.
Tagliagole in casa nostra
Già, la Francia. A Lione si è consumato l’ultimo eclatante gesto del terrorismo islamico. Il macabro spettacolo cui finora avevamo assistito a distanza, quasi fosse una delle tante serie televisive prodotte all’estero, si è materializzato in casa nostra: l’Europa. Fin qui sono arrivati i taglia gole dell’Isis. A Lione, appunto. Così vicino che sembra quasi volerci urlare in faccia la sua cruda e crudele realtà.
Terrorismo, 37 i presunti jihadisti già espulsi dall’Italia
Dall’inizio dell’anno il ministro Angelino Alfano ha firmato i decreti di espulsione di 37 jihadisti, o presunti tali. Stranieri vicini ai fondamentalisti segnalati dalla polizia di prevenzione e dai Ros dei carabinieri. Nei loro confronti nessuna accusa se non verso la capacità di fare proseliti e quindi di poter incitare al fondamentalismo. Il capo della Polizia Alessandro Pansa ha richiamato l’attenzione di questure e prefetture sollecitando “particolari controlli” in luoghi affollati che potrebbero assumere valore simbolico per eventuali cellule fondamentaliste: centri commerciali, aziende pubbliche o private rientrerebbero tra questi.
Uno scenario in continua evoluzione
L’allarme terrorismo è altissimo. Altrettanto alto è il pericolo emulazione. Il livello di guardia deve esserlo altrettanto. Alfano ha sintetizzato: “Nessun Paese è a rischio zero”. Impiegare l’esercito per sorvegliare gli obiettivi sensibili è solo il primo dei provvedimenti in atto. Va aggiornata di ora in ora la lista dei luoghi a rischio. Una lista che comprende, ovviamente, anche le mete turistiche a rischio.
Il sito della Farnesina
Guardare fuori dai confini del nostro Paese con l’obiettivo di salvaguardare i nostri connazionali all’estero è il compito della Farnesina. A tal proposito è sempre consultabile il sito del ministero degli Esteri prontamente aggiornato con le mete, turistiche e non solo, maggiormente a rischio attentati e guerre. Una ricostruzione a cui ha fatto seguito anche l’infografica del Corriere della Sera, che delinea ulteriormente i confini del rischio.
Lo scenario muta in continuazione. Mutevole prima, con l’Isis ancor di più. Cambiano le alleanze tra le varie fazioni islamiche e con esse le aree di pericolo mutano, si spostano.
In Kenya fa tremare Al Shabaab
In Kenya a far paura sono gli Al Shabaab che secondo alcuni possono contare su un esercito di circa sei mila uomini. Dalla loro l’alleanza con Al Qaeda e la rivendicazione di numerosi attentati.
Nella lista nera il Cairo
L’attenzione della Farnesina è alta sul Cairo, città inserita nella “lista nera” delle mete più a rischio: “Evitare i viaggi non indispensabili in località diverse dai resort situati a Sharm el-Sheik, sulla costa continentale del mar Rosso, nelle aree turistiche dell’Alto Egitto e di quelle del mar Mediterraneo”.
In Egitto: “Turbative per la sicurezza e azioni ostili”
Il Ministero degli Esteri sottolinea: “In Egitto si continua a registrare un clima che spesso sfocia in turbative per la sicurezza e in azioni ostili anche di stampo terroristico, situazione di cui ogni connazionale deve essere pienamente consapevole e pertanto elevata attenzione va mantenuta nei periodi dell’anno che fanno registrare maggiore afflusso di turisti stranieri”.
Nel Maghreb: “Osservare estrema cautela”
Altra zona a rischio, quella del Maghreb. La Farnesina invita ad “osservare estrema cautela nelle grandi città a elevata presenza turistica come Fez, Rabat, Marrakech, Casablanca e Salé”.
Attenzione alta in Thailandia: “Una serie di quattro attentati”
La situazione non può certo dirsi migliore spostandosi verso Oriente fino in Thailandia : “Una serie di quattro attentati (di cui due a febbraio di fronte a un centro commerciale nel cuore della capitale e al Tribunale di Bangkok e due il 10 aprile nel parcheggio di un centro commerciale sull’isola di Samui e in un grande magazzino nei pressi di Surat Thani) ha causato alcuni feriti e rende pertanto opportuno mantenere un comportamento improntato alla massima cautela soprattutto nei luoghi di maggiore frequentazione”.