Situazione tesa in Grecia: ad una settimana dal referendum, qui alcuni sondaggi, con cui i greci dovranno decidere cosa fare parla il ministro delle Finanze Yanis Varoufakis del Governo Tsipras. “I capi di governo dell’Unione europea devono agire. E tra loro è la cancelliera Merkel, in quanto rappresentante del Paese più importante, ad avere in mano le chiavi per evitare una fine terribile di questa crisi. Spero che le usi”. Ne parla con la Bild in un’intervista pubblicata in Italia da Repubblica il ministro greco.
Il senso del referendum
Alla domanda se le trattative con i creditori sulla questione del debito siano interrotte o terminate Varoufakis risponde: “Né l’una, né l’altra cosa. Il 25 giugno le istituzioni dell’Eurogruppo ci hanno presentato una proposta dettagliata. Il tempo era ormai scaduto. Non abbiamo potuto accettare, ma non abbiamo nemmeno potuto rifiutare di fronte all’importanza della cosa per il futuro della Grecia. Perciò abbiamo deciso di rivolgerci ai cittadini e di chiarire la nostra posizione contraria, lasciando però a loro la scelta. Rimaniamo comunque aperti a nuove proposte delle istituzioni” spiega in merito alla decisione del governo Tsipras di chiamare i greci a un referendum su una proposta della Troika dei creditori. “Se queste nuove proposte dovessero arrivare e noi le ritenessimo significativamente migliori potremmo sempre cambiare le nostre indicazioni e suggerire agli elettori di approvarle. Quindi, per quanto ci riguarda, siamo ancora disponibili a trattare mentre la gente fa le sue valutazioni”.
Varoukakis: “Sono un eterno ottimista”
“Sono un eterno ottimista. L’Europa ha dimostrato di continuo di saper curare le sue ferite e di essere capace di superare i suoi litigi. Si tratta soltanto di far valere quello che ci accomuna. Finora, però, ci è sempre stato detto che è possibile qualsiasi accordo ma solo se è conforme al memorandum delle istituzioni”. Sullo scenario che si potrebbe aprire se non venisse rispettato il termine dalla Grecia e quindi di fronte al fatto che non riceverebbe la rata di 7,2 miliardi di euro, Varoufakis risponde: “Se l’ Europa permetterà che accada un simile disastro solo per umiliare il nostro governo e nonostante le caute, moderate, concilianti proposte venute da parte nostra allora gli europei non potranno non porsi la domanda sollevata dal capo del governo italiano di fronte al clamoroso fallimento sulla questione dei profughi: ‘È questa l’ Europa che vogliamo?'”.
Grecia, Krugman: “Follia spingere Tsipras a questo”
“Tsipras non sembra per ora disposto a lasciarsi cadere sulla propria spada. Anzi: di fronte all’ultimatum posto dalla troika ha indetto un referendum sull’opportunità di accettarlo o meno. La sua scelta produrrà certo grande preoccupazione e numerose dichiarazioni sul suo scarso senso di responsabilità, ma in realtà egli sta facendo la cosa giusta”. Lo dice il premio Nobel Paul Krugman in un intervento sul New York Times pubblicato sempre da Repubblica. Krugman ritiene che l’intento della ‘troika’ fosse indebolire il governo greco, spingendo Tsipras ad un accordo con il centrodestra o alle dimissioni, ma “una vittoria del referendum rafforzerà il governo» e conferirà a “Tsipras il mandato per fare ciò che deve nel caso in cui la troika lo porti a un gesto estremo”. L’economista ritiene che “spingerlo sino a questo punto sia stato, da parte dei governi e degli istituti creditori, un atto di mostruosa follia. Eppure lo hanno fatto, e non posso assolutamente biasimare Tsipras per aver rimesso la questione nelle mani degli elettori anzichè voltar loro le spalle”.
Grecia, le reazioni di Merkel e Juncker
“Se l’euro fallisce, l’Europa fallisce”. Con questa frase schietta la cancelliera Angela Merkel dipinge la situazione difficile che sta vivendo oggi la Grecia e con lei tutta l’eurozona. “Non si tratta di giocare una partita di poker: qui o si perde o si vince tutti assieme” ha detto invece il Presidente della Commissione Ue, Jean Claude Juncker, in una dichiarazione molto dura contro il governo greco. “In democrazia è assolutamente giusto che ci sia un referendum ma consigliamo al governo greco di dire la verità e quale posta è in gioco”. Juncker ha quindi invita i greci a votare sì al referendum. Sia lui che la cancelliera tedesca hanno comunque teso la mano alla Grecia. “Se dopo il referendum il governo greco chiedesse di trattare non rifiuteremo le trattative”. Intanto la conferenza dei capigruppo Ue ha approvato a larghissima maggioranza, astensione del solo Ppe, la richiesta avanzata da Gianni Pittella (S&D) a Jean Claude Juncker, di tenere nelle prossime ore un Eurosummit straordinario.
Grecia, Renzi: “Non è un derby Ue”
“Il punto è: il referendum greco non sarà un derby tra la Commissione europea e Tsipras, ma un derby dell’euro contro la dracma. Questa è la scelta”. Lo scrive su Twitter in inglese il presidente del Consiglio Matteo Renzi.
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