“E’ già tutto contabilizzato”. Esprime ottimismo il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan, intervistato dal Corriere della Sera, dinanzi all’ipotesi di aumento del debito italiano a seguito di un aggravarsi della crisi ellenica. Nessun timore anche sul versante spread: “la Bce può intervenire tramite il Q.E., l’ acquisto di titoli sui mercati nazionali, per stabilizzare lo spread. Ricordo che non siamo nel 2011: oggi le istituzioni sono più solide, come la nostra economia”. E aggiunge: “Non mi stupirei ma nemmeno mi preoccuperei più di tanto se sui mercati ci fosse un aumento della volatilità. La Bce ha tutti gli strumenti a disposizione per fronteggiarla”.
Padoan considera un segnale positivo anche il canale di liquidità verso Atene lasciato aperto dalla BCE, che rappresenta “l’intenzione di continuare a cercare una soluzione concordata e positiva”, nonostante un atteggiamento del governo Tsipras ritenuto meno “collaborativo” rispetto a quello dell’esecutivo precedente, sotto il quale “l’economia era un pò migliorata”.
Crisi Grecia, l’ipotesi contagio secondo gli economisti
“Difficile immaginare un attacco speculativo contro l’Italia, mentre sul piano psicologico un contagio è possibile: se la situazione greca dovesse precipitare davvero e dopo il default la Bce dovesse sospendere l’erogazione dei fondi di emergenza agli istituti ellenici, tutto è possibile”. Esprime proccupazione l’economista Luigi Zingales, intervistato da La Stampa, che non esclude “un contagio di tipo psicologico, che può essere immediato” – come sottolineato qualche giorno fa anche da Daniel Gros, economista tedesco e direttore del Centro Europeo Studi Politici (CEPS) – con gli italiani che potrebbero imitare i greci nella “corsa agli sportelli”.
Secondo Zingales il problema potrebbe anche non porsi, “a patto che la Bce intervenga in maniera massiccia e illimitata”. Da questo punto di vista, “il grosso vantaggio rispetto al passato è che attraverso il Quantitative easing la Bce può comprare titoli italiani, per cui nel breve periodo vedo difficile un attacco speculativo contro l’Italia”. Un’ipotesi, quella del QE, avanzata anche dal Sole 24 Ore, con acquisti massicci da parte della BCE per contrastare le vendite di debito di Paesi periferici come Italia, Spagna e Portogallo. Ma per Zingales, in Italia resta in piedi un problema strutturale serio, ovvero la crescita scarsa o nulla, “un problema che preesisteva alla crisi”.