Zaia presenta la giunta. “Mettere al centro il lavoro”
Presentata la giunta e il programma di Zaia per il secondo mandato come governatore del Veneto. “Creare una Banca del Veneto per aiutare le aziende”.
“La vera sfida è il lavoro dopo che la precedente giunta ha saputo sopportare una crisi economica mondiale e un’alluvione“. Parte così, nel segno della continuità, il secondo mandato di Luca Zaia, 47enne leghista rieletto come governatore del Veneto dopo le elezioni amministrative dello scorso 31 maggio.
Zaia ha presentato la propria squadra di governo e il proprio programma al consiglio regionale. La Giunta sarà formata da 10 persone, con un’età media di 45 anni. Oltre al vicepresidente Gianluca Forcolin (a cui sono state affidate varie deleghe, tra cui il Bilancio), fanno parte dell’esecutivo Giampaolo Bottacin (Ambiente), Federico Carner, Cristiano Corazzari (il più giovane tra gli assessori con i suoi soli 39 anni e con delega a sport e cultura), Elisa De Berti (Lavori Pubblici), Manuela Lanzarin, Roberto Marcato, Giuseppe Pan (con delega a pesca e agricoltura). Due le riconferme rispetto alla scorsa giunta, ovvero Luca Coletto, confermato alla guida della sanità regionale, e Elena Donazzan, confermata all’istruzione e al lavoro.
“Questa istituzione deve essere a fianco dei cittadini – ha esordito Zaia durante il primo consiglio regionale – anche avendo opinioni diverse, dobbiamo pensare ai veneti mentre siamo chiamati a traghettare il Veneto da oggi fino al 2020“. Durante il consiglio, inoltre, è stato presentato il programma di governo del secondo mandato del leghista, un programma che si struttura su 183 pagine e che è stato depositato alla Corte di Appello di Venezia. Zaia spiega che il programma è “incentrato sul lavoro, in una regione dove ci sono ancora 170mila disoccupati ed una disoccupazione giovanile del 17%“. “Dopo le sfide poste da una crisi mondiale e un’alluvione“, quindi, Zaia mette al centro del suo operato per i prossimi 5 anni il lavoro, tentando un rilancio su base regionale. Vitali per questo programma sono i 1.400 milioni di euro da utilizzare per le tutele delle imprese, così da aiutare il sistema a creare nuovi posti di lavoro, e per il sogno proibitivo di creare un istituto di credito regionale, una ‘Banca del Veneto‘ che possa concedere agevolmente credito alle imprese che ne necessitano.
Un ovvio passaggio è stato fatto anche sulla situazione dei migranti “dove i veneti, che non sono razzisti, sono pronti ad aprire le porte della loro casa ma non nel modo con cui questo problema viene affrontato soprattutto quando emerge che la gran parte di loro non sono profughi e a fronte di una Ue che vede nel Mediterraneo un confine dell’Italia e non dell’Europa“.
Francesco Di Matteo