La Grecia corre verso il default. E il rischio che una sua uscita possa contagiare gli altri paesi periferici dell’Europa è dietro l’angolo nonostante le sicumere del ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan. Ma cosa accadrebbe, dal punto di vista politico, se la Grecia votando no domenica al piano di aiuti proposto dai creditori, uscisse definitivamente dalla zona euro? E’ possibile che i movimenti anti sistema come Podemos in Spagna e M5S e Lega in Italia prendano il sopravvento soffiando sul fuoco dell’anti europeismo? Secondo alcuni analisti è possibile e molti investitori hanno cominciato a guardare con interesse le situazioni di Spagna e Italia. Francesco Giavazzi sul Corriere della Sera individua nel Movimento Cinque Stelle guidato da Beppe Grillo (che da Ostia ha ostentato le sue simpatie verso Tsipras) lo spauracchio da cui tenersi alla larga per evitare una situazione simile a quella che sta vivendo il Paese ellenico in questi giorni.
Una domanda si ponevano ieri gli investitori, soprattutto i non europei. Ci sono altri Tsipras nei Paesi dell’euro? Lo sguardo va a due partiti che da tempo applaudono le politiche greche: Grillo in Italia e Podemos in Spagna, entrambi reduci da significativi risultati elettorali (i sindaci di Madrid e Barcellona sono stati eletti il mese scorso con i voti di Podemos). Da questa mattina il costo del nostro debito pubblico dipende da quanto credibile è l’impegno del governo ad attuare, dopo il Jobs act e con la medesima determinazione, quelle riforme senza le quali non ci può essere né crescita né occupazione. E senza le quali il Movimento 5 Stelle può solo rafforzarsi.