L’ex capogruppo della Lega Nord alla Camera dei Deputati Marco Reguzzoni è stato ufficialmente espulso dal Carroccio. A prendere la decisione con 11 voti favorevoli e 2 astenuti, il comitato provinciale leghista di Varese. Le motivazioni che hanno spinto il Carroccio ad espellere l’ex presidente della provincia di Varese, fedelissimo di Umberto Bossi, sono state “le esternazioni in piena campagna elettorale, lesive e portatrici di confusione per l’immagine della Lega, oltre alla promozione della creazione di un movimento politico diverso”. Il riferimento è all’associazione dei Repubblicani, di cui Reguzzoni si è fatto promotore insieme all’ex ministro Nunzia De Girolamo, attualmente parlamentare del Nuovo Centrodestra. “Vista l’anzianità di militanza”, si legge in una nota del direttivo, “il provvedimento sarà vagliato per ratifica definitiva dal Comitato federale di garanzia”.
Reguzzoni: “Sono sorpeso”
“Sono sorpreso” ha commentato la vicenda Reguzzoni. “Mi vogliono espellere dalla Lega per aver detto che, data la nuova legge elettorale, è necessario lavorare a una proposta che veda coinvolte le altre forze politiche del centrodestra per mandare a casa Renzi” ha, poi, continuato l’ex capogruppo leghista a Montecitorio in una nota. A Reguzzoni, poi, “sembra quanto meno curioso” che la proposta di espulsione avvenga “proprio quando di alternativa al presidente del consiglio parlano Salvini e Berlusconi ad Arcore”. Comunque, l’ex presidente della provincia di Varese è fiducioso: “vederemo se Salvini darà seguito alla proposta del provinciale”.
Rosi Mauro: “Se l’è cercata, ma in Lega espulsioni a comando”
Sul caso Reguzzoni è intervenuta anche un’altra fedelissima di Bossi che, come l’ex capogruppo del Carroccio alla Camera, è stata espulsa dal partito: Rosi Mauro. La leader del Sindacato Padano non difende il suo ex collega: “Se l’è cercata” ha affermato ai microfoni dell’Adnkronos, aggiungendo che Reguzzoni “ha fatto un altro partito o comunque quello è l’intento”.Pur affermando che “il Carroccio è acqua passata” perché lei vive “tranquilla e serena senza gente ipocrita attorno”, lasciando il giudizio “ai posteri e alla gente”, Mauro non ha rinunciato alla stoccata.
“La Lega in questo non è mai cambiata” ha affermato l’ex vicepresidente del Senato parlando di “espulsioni a comando”. Mauro, poi, ha richiamato la sua “cacciata”: “Nel mio caso, hanno chiesto la mia testa quando c’era tanto rumore giornalistico” ha affermato la donna, ribadendo che “non ero nemmeno indagata all’epoca, e i fatti mi hanno poi dato ragione visto che la Procura ha chiesto l’archiviazione”. Lanciando un affondo nei confronti del partito di Salvini, Mauro ha affermato di notare “con rammarico che nella Lega ci sono tanti indagati, in Regione e a livello nazionale, ma anche rinviati a giudizio che continuano a restare in Lega come nulla fosse”. In sostanza, per Rosi Mauro c’è un problema di incoerenza all’interno del Carroccio: “Quando non si è coerenti in casa propria figuriamoci con gli altri, con i cittadini. La Lega prima o poi dovrà fare i conti con la sua incoerenza” ha, poi, aggiunto, sostenendo che “un conto è fare le promesse quando si è all’opposizione, un conto quando si è al governo. E quando il Carroccio era al governo non ha combinato niente”.