Sicilia, caso Tutino: anche l’assessore alla Salute Lucia Borsellino lascia la giunta
“Mi prendo 48 ore, poi comunicherò la mia decisione”, è quanto ha dichiarato oggi ai suoi collaboratori Lucia Borsellino, figlia del magistrato ucciso nella strage di Via D’Amelio e attuale assessore alla Salute nella regione Sicilia.
La sua decisione di lasciare la giunta presieduta dal – già molto discusso – Rosario Crocetta arriva dopo lo scandalo che ha travolto Matteo Tutino, primario dell’unità di chirurgia plastica e maxillo facciale dell’ospedale Villa Sofia di Palermo. Tutino, medico personale e amico del governatore siciliano, è stato arrestato con l’accusa di peculato e truffa per aver, oltretutto, eseguito alcuni interventi di chirurgia estetica non previsti dai Lea (livelli essenziali di assistenza, ndr) e perciò nemmeno dalle strutture sanitarie pubbliche.
“Un altro tassello di un mosaico che, al mio interno, si sta per completare. Quello che posso dire oggi è che le ragioni che mi portarono tre anni fa ad accettare la proposta di Crocetta non le vedo più“, ha inoltre riferito la Borsellino questa mattina in un’intervista a Repubblica Palermo.
Non è la prima volta che l’assessore annuncia le sue dimissioni: era già successo a seguito del caso della neonata morta nella clinica Gibiino di Catania dopo essere stata rifiutata per mancanza di posto. A seguito di quell’episodio il ministro della Salute Beatrice Lorenzin si scontrò con Crocetta, minacciando di commissariare il settore sanità del tridente, e le dimissioni della Borsellino rientrarono.