“Io sono un prigioniero e questa è una sentenza politica”. Lo afferma, in un colloquio con il Corriere della Sera, Marcello Dell’Utri, che aggiunge: “Non sono fuggito e non sono un latitante”. Intervistato da Repubblica, Dell’Utri spiega il carattere “politico” della sentenza a suo carico: “Una sentenza già scritta di un processo che mi ha perseguitato per oltre 20 anni soltanto perchè ho fatto assumere Vittorio Mangano come stalliere nella villa di Arcore del Presidente Silvio Berlusconi. Una persona per me davvero speciale anche se aveva dei precedenti penali: per me Mangano era un amico e basta”.
“Ero un libero cittadino – aggiunge quindi – avevo un regolare passaporto e potevo andare dove volevo. Ho scelto il Libano perchè qui ci sono medici bravissimi. E sono partito in compagnia di mio figlio Marco. Non sono fuggito, come è stato scritto”. “Io so chi è Gemayel, certo che lo conosco – prosegue l’ex senatore -, ma non l’ho mai incontrato durante la mia permanenza in Libano. Non c’era motivo: non ho avuto alcuna protezione, nè assistenza, sono venuto qui da solo e basta”. Infine, su Vincenzo Speziali, Dell’Utri afferma: “Vincenzo Speziali? Il nipote omonimo del mio ex collega di partito? Certo che lo conosco, l’ho incontrato diverse volte perchè voleva candidarsi nel Pdl e quindi l’ho incontrato, ma è ormai da tempo che non lo vedo e non lo sento. Non so da dove spuntino questi tabulati”.
Intanto il ministro della Giustizia Andrea Orlando, a margine di un incontro al Salone del Libro di Torino, si è detto “assolutamente fiducioso” sull’estradizione di Marcello Dell’Utri.
Rossella: “Dell’Utri non tornerà” – Che Dell’Utri torni in Italia a scontare la pena è tutto da vedere. Secondo Carlo Rossella, giornalista, ex direttore de La Stampa, del Tg1, di Panorama, del Tg5 e grande conoscitore del Libano, Dell’Utri non tornerà affatto. “Se si hanno le giuste entrature in Libano tutto cambia. E lui credo proprio che si sia fidato di Amin Gemayel, di questa côté di falangisti cristiani molto bene introdotta negli ambienti conservatori italiani e anche in certi ambienti della destra italiana”. “Beirut è una città bellissima e molto divertente – aggiunge Rossella-. Il clima in inverno è mite. A marzo già si può fare il bagno in mare e poi andare a sciare sul Mont-Liban. Ci sono ottimi ristoranti. I libanesi sanno vivere, pasteggiano a champagne, mangiano ostriche. C’è una fervida vita culturale e per viverci bene bisogna avere molti soldi”. Che Dell’Utri ha.
Dell’Utri interrogato – Marcello Dell’Utri è stato condotto stamane negli uffici della procura generale di Beirut per essere interrogato nell’ambito delle procedure riguardanti la richiesta di estradizione. L’ex senatore di Forza Italia è arrivato a palazzo di Giustizia dall’ospedale Al Hayat, dove è ricoverato in stato di detenzione.