Non è nominato direttamente, ma il potere di cui è investito Matteo Salvini all’interno della Lega Nord è immenso. A certificarlo è il nuovo statuto della Lega Nord, approvato solo pochi giorni fa. 17 articoli che danno grande libertà di movimento e potere decisionale al leader del Carroccio.
Il nodo gira intorno all’articolo 15 (su totali 39) dello Statuto della Lega: “il Segretario Federale rappresenta politicamente e legalmente la Lega Nord di fronte a terzi”. Ancora: “ha funzioni di coordinamento e sovrintendenza nei confronti di tutti gli organi della Lega Nord. Esegue e coordina le direttive del Congresso Federale dando attuazione alla linea politica e programmatica della Lega Nord; convoca e presiede il Consiglio Federale e la Segreteria Politica Federale, ne coordina le attività. Riscuote i finanziamenti pubblici ed i rimborsi elettorali per la Lega Nord. Esprime parere vincolante sulle candidature alle cariche elettive esterne. Su delibera del Consiglio Federale, egli può delegare altri membri del Consiglio stesso a compiti specifici, anche di rappresentanza legale. Ha poteri di amministrazione ordinaria e straordinaria della Lega Nord, ove non attribuiti ad altri organi”. Insomma, un potere immenso. Che non finisce qui, per giunta.
Statuto Lega, le novità
La carica del segretario federale dura 3 anni, durante i quali “nomina e revoca fino a 3 (tre) suoi vice scegliendoli tra gli Associati Ordinari Militanti appartenenti a 3 (tre) Nazioni diverse e con un’anzianità di militanza superiore a 10 (dieci) anni”. La squadra (segreteria politica), poi, sarà composta da fedelissimi: 8 persone che per un verso o nell’altro hanno incrociato Salvini nella loro vita politica. Si tratta dei capogruppo presso Montecitorio e Palazzo Madama, Massimiliano Fedriga e Gian Marco Centinaio, il vicesegretario Edoardo Rixi, Umberto Bossi (a cui è dedicato l’intero articolo 14, “Il socio Umberto Bossi è il padre fondatore della Lega Nord e viene nominato Presidente Federale a vita”), i Governatori Roberto Maroni (Lombardia) e Luca Zaia (Veneto), Riccardo Molinari (già vice di Salvini) e Roberto Calderoli, sul quale è cucita la carica di responsabile federale organizzativo e del territorio. Il compito dell’ex Ministro della Semplificazione sarà quello (ex art. 19) di “coordinare l’azione generale della Lega sotto il profilo organizzativo e verificare l’applicazione delle linee d’azione generale espresse dal Consiglio Federale”. Insomma, un nuovo restyling organizzativo, più snello e al passo coi tempi ovvero un maggior potere (mostruoso, in questo caso) nei confronti del leader capo, Matteo Salvini. Il numero 1 del Carroccio che è ormai in posizione di lancio per tentare la scalata di Palazzo Chigi: da primo in Padania a primo in Italia.
Daniele Errera