Domenica sarà una giornata storica per la Grecia: l’esito del referendum di Atene potrebbe cambiare il futuro dell’Europa.
I cittadini greci infatti saranno chiamati a decidere se accettare il piano di compromessi proposto dalla Commissione europea, il Fondo Monetario Internazionale e la BCE all’Eurogruppo del 26 maggio 2015.
La posizione di Vendola
Molte le manifestazioni di solidarietà che hanno accompagnato i cittadini greci. Tra le più significative, quella del 29enne londinese Thom Feeney, che ha lanciato una campagna di crowdfunding per ripagare il debito. E domenica i greci non saranno da soli in piazza Syntagma ad attendere i risultati del referendum. Tra tutti, sarà molto numerosa la componente dei politici italiani. A sostenere Tsipras ci saranno i parlamentari di Sel, ma anche Cinquestelle e qualche esponente della minoranza o ex Pd.
In prima fila sarà presente Nichi Vendola, insieme ad altri deputati di Sel come Nicola Fratoianni, Arturo Scotto e Loredana De Petris. L’ex presidente della Regione Puglia ha dichiarato: “Siamo talmente disabituati alla democrazia, ci siamo così abituati ad essere genuflessi nei confronti dei diktat di chi non ha nessuna legittimazione democratica, che appare azzardato ricorrere alla volontà popolare. È stato invece un atto di grande coraggio, di grande correttezza, anche perché mette l’Europa di fronte alla propria responsabilità”. Accanto a Sel, ci sarà quel che resta di Rifondazione Comunista, con il leader Paolo Ferrero e Antonio Ingroia.
Referendum, Grillo ed il M5S
Non solo Sel, ma anche il M5S, che da tempo ha fatto del referendum per l’uscita dall’euro uno dei suoi cavalli di battaglia. Oltre ai parlamentari Alessandro Di Battista, Vito Crimi e Barbara Lezzi, sarà presente anche lo stesso Beppe Grillo.
La partecipazione del fondatore del MoVimento è stata criticata però da Argyrios Argiris Panagopoulos, responsabile di Syriza per l’Italia, che via web ha fatto sapere di non approvare la scelta del comico genovese: “Grillo scherzi e populismo a parte in Grecia non si vota per l’euro ma contro l’austerità e la ricostruzione della nuova Europa dei suoi popoli, democratica, solidale e con una maggiore giustizia sociale. Il governo di Tsipras ha chiuso i CIE, ha dato la cittadinanza ai figli degli immigrati e ha votato una legge per la costruzione di una moschea ad Atene [..]Grillo tu dovevi stare stasera in piazza Syntagma, insieme con la gente del “Si”, perché rappresenti l’altra faccia di questo neoliberismo che divide e distrugge le nostre società”.
Pd in pizza Syntagma
In piazza Syntagma ci sarà anche il Partito Democratico, o meglio una parte della sua minoranza, con il parlamentare Alfredo D’Attorre: “Se il referendum sarà confermato – ha affermato – vogliamo essere lì per portare la nostra testimonianza di vicinanza all’unica forza politica e all’unico popolo che finora sono riusciti a sollevare la questione di fondo dell’insostenibilità’ della linea del rigore in Europa”.
In piazza anche due ex PD: Pippo Civati, fondatore della nuova creatura politica ‘Possibile’ e Stefano Fassina, ex vice ministro all’economia.