Francia: il ministro della Giustizia aveva fatto intravedere uno spiraglio, ma Hollande ha stroncato sul nascere la richiesta d’asilo avanzata da Julian Assage.
Francia: le parole di Christiane Taubira
Hanno fatto discutere le parole di Christiane Taubira, ministro della Giustizia francese, rilasciate durante un’intervista al canale televisivo BFM TV della settimana scorsa. “Se la Francia, e in questo caso la decisione spetta al Presidente della Repubblica, al Primo Ministro e al ministro degli Affari Esteri, accogliesse un “informatore” non ci vedrei niente di scioccante“ ha detto la Taubira, spiegando che la protezione dei “whistleblower” (“lanceur d’alerte” in francese) è pienamente contemplata nell’ordinamento del Repubblica.
A molti è sembrato lecito pensare che le parole rappresentassero un’offerta di protezione inviata, seppur implicitamente, all’indirizzo di Julian Assange. D’altronde, le dichiarazioni del membro del governo sono arrivate a ridosso di un irrigidimento dei rapporti tra Parigi e Washington, causato proprio dalle ultime rivelazioni di Wikileaks.
Francia: la lettera di Assange
Con una lettera pubblicata sul quotidiano francese Le Monde, Julian Assange, il fondatore di Wikileaks, ha preso la palla al balzo: “se mi accoglierà, la Francia avrà compiuto un gesto umanitario”. Assange, nell’appello rivolto al Presidente Hollande, sostiene di essere vittima di una persecuzione da parte del governo degli Stati Uniti sin dalla pubblicazione, avvenuta nel 2010, del documentario “Collateral Murder”.
In esso è possibile vedere la brutale uccisione di numerosi civili (ma anche di due reporter Reuters) da parte di militari americani in Iraq – in sottofondo alle immagini risate e commenti sarcastici. Già dal 2006, Wikileaks pubblica “materiali di interesse pubblico” ricorda Assange, “ma è stato questo documentario a segnare uno spartiacque nella mia vita”. Tutte le persone collegate a quel documentario vivono in costante pericolo di vita: “se la Francia mi accogliesse invierebbe un messaggio simbolico a tutti i giornalisti e agli informatori che ogni giorno rischiano la vita per permettere ai cittadini di avvicinarsi alla verità”.
Francia: la chiusura di Hollande
Già un’ora dopo la pubblicazione della lettera è arrivata la netta stroncatura di Hollande. “Dopo un attento esame è emerso che le condizioni materiali e i motivi giuridici del signor Assange non permettono di accogliere la sua richiesta” si può leggere in un comunicato dell’Eliseo, nel quale si ricorda anche che su Assange pesa un mandato di cattura internazionale.